La scorsa settimana alle elezioni statali ha trionfato il partito nazionalista. Nel Tripura è stato determinante il sentimento anti-bangladeshi e l’illusoria promessa di sviluppo. I “tratti flessibili” del movimento del premier; la capacità di manipolare per ottenere il potere.
Ma il deficit ammonta a 446 milioni. L’agenzia Onu nella “peggiore crisi finanziaria della sua storia” rischia di chiudere numerosi servizi essenziali. I fondi drasticamente ridotti per la decisione degli Usa di trattenere i finanziamenti. Il rischio di “spingere le sofferenze in direzioni disastrose e imprevedibili”.
Oggi i principali focolai di tensioni ruotano attorno alla Ghouta orientale e ad Afrin. Nell’enclave ribelle alla periferia di Damasco iniziata l’evacuazione dei malati. Nel nord i turchi vicini alla vittoria, ma i curdi smentiscono. La popolazione civile sempre più povera e disperata: l’80% vive al di sotto della soglia di povertà.
“Se io voglio che il Signore ascolti qualcosa che gli chiedo, devo andare, e andare, e andare, bussare alla porta, e busso al cuore di Dio, e busso di qua … ma perché il mio cuore è coinvolto con quello! Ma se il mio cuore non si coinvolge con quel bisogno, con quella persona per la quale devo pregare, non sarà capace neppure del coraggio e della pazienza”.
La Conferenza episcopale: “Apparente rimedio che rischia di distruggere unioni che possono essere salvate”. Il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, invita le coppie sposate a prendere decisioni per il bene dei loro figli. Il movimento Couples for Christ: “Contrari alla legge, in nome della sacralità e indissolubilità del matrimonio”.
Il racconto di un ordinario giorno di dolore. “Quanto più grande è il peccato, tanto più grande è il perdono”. “Dio ci libera dalla schiavitù pagando il prezzo della nostra redenzione con il Sangue del suo Unico Figlio Gesù Cristo”.