All’Angelus, papa Francesco invita tutti a dire “mia Chiesa”, non “con un senso di appartenenza esclusivo, ma con un amore inclusivo”. Pietro e Paolo “ci invitano a riscoprire la gioia di essere fratelli e sorelle nella Chiesa”. “Riconoscere i doni degli altri senza malignità e senza invidie”. Il saluto ai pellegrini del Vietnam.
Nella solennità dei due apostoli, patroni della città di Roma, papa Francesco ha benedetto 31 palli da consegnare agli arcivescovi e metropoliti ordinati quest’anno. Fra essi gli arcivescovi di Cotabato (Filippine), Hà Nôi (Vietnam), Nagpur (India), Medan (Indonesia), Mandalay (Myanmar). I due apostoli non hanno avuto vite “pulite e lineari”, ma “il Signore non compie prodigi con chi si crede giusto, ma con chi sa di essere bisognoso”. “Testimone non è chi conosce la storia di Gesù, ma chi vive una storia di amore con Gesù”. “Cristo. Paolo ripete questo nome in continuazione, quasi quattrocento volte nelle sue lettere!”. “Chiediamo la grazia di non essere cristiani tiepidi, che vivono di mezze misure, che lasciano raffreddare l’amore”.
Per il missionario del Pime, il documento diffuso ieri risponde alle perplessità di coscienza di tanti sacerdoti cinesi. Ma non si rende conto delle profonde restrizioni – che minano la fede cattolica – a cui la Chiesa in Cina è sottoposta. L’augurio è che la Santa Sede intervenga anche presso le autorità cinesi per salvaguardare la libertà di coscienza degli individui e per evitare la strumentalizzazione della religione a scopo politico.
Il campus rientra nelle strutture del “Project Vision”, un’iniziativa dei sacerdoti di Bangalore. In tutto il mondo circa 39 milioni di persone hanno disabilità visive e un terzo di esse vive in India. Lo scorso anno nel Paese sono morte nove milioni di persone, e solo 30mila di loro era donatore d’organi.
“Molte volte mi sono trovato respinto e a disagio, ma sono accudito, cercato e amato da questa Chiesa imperfetta”. Per la Chiesa, quanti hanno tendenze omosessuali devono essere accolti “con rispetto, compassione, delicatezza”. Come gli eterosessuali, i gay sono chiamati a vivere vite caste e sante.
In passato i membri della fondazione musulmana giordana Waqf potevano fermare le incursioni degli estremisti ebraici. Oggi vengono arrestati per questo. Per Azzam Al-Khatib vi è il rischio che le tensioni sfocino “in una guerra religiosa”. In continuo aumento le incursioni nell’area di fondamentalisti legai a movimenti messianici.