04/08/2011, 00.00
RUSSIA
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A Mosca è ‘guerra’ per la difesa degli edifici storici

di Nina Achmatova
Da due settimane, cittadini sulle barricate vicino agli Stagni del Patriarca contro la demolizione di un palazzo del XIX secolo su cui deve sorgere un condominio di lusso.
Mosca (AsiaNews) – A pochi metri dai famosi Stagni del Patriarca a Mosca, dove il Diavolo appare per la prima volta nel ‘Maestro e Margherita’ di Bulgakov, oggi sorgono le barricate di quella che i media locali hanno già battezzato “la guerra di vicolo Bolshoj Kozikhinskij”. Da una parte i cittadini dello storico quartiere, dall’altro una società edilizia intenzionata a radere al suolo un intero caseggiato per far posto a un condominio di lusso con annesso garage a tre piani.

Da metà luglio, abitanti e attivisti del movimento “In difesa di Mosca” picchettano l’area, dove il 16 luglio scorso sono arrivati gli escavatori che hanno già abbattuto un muro dell’edificio del XIX secolo al civico 25. Un giovane manifestante, buttandosi contro i bulldozer, ha fermato l’operazione. C’è stato un altro tentativo di continuare con la demolizione, il 26 luglio, ma la resistenza della gente lo ha impedito. Gli attivisti sostengono che la società edilizia, la Vektor, non abbia i permessi necessari per costruire sui resti di un edificio considerato patrimonio storico e denunciano la presenza sul cantiere di “mercenari che attaccano i dimostranti e li minacciano verbalmente”. Da parte sua la Vektor, dichiara di essere in regola e le autorità smentiscono che l’edificio al n° 25 abbia un valore artistico.

Il braccio di ferro tra le due parti continua nel silenzio del sindaco Sergey Sobianin, che assomiglia sempre più al suo predecessore Luzhkov, cacciato l’anno scorso per dissapori con il Cremlino. 

A Mosca, quella della speculazione edilizia ai danni del patrimonio architettonico è una questione annosa . Case del ‘600 e ville nobiliari del ‘700, sopravvissute al rogo napoleonico del 1812, sono cadute a decine sotto i colpi dei palazzinari, con la complicità dell’amministrazione comunale. Secondo la Moscow Architecture Preservation Society, si tratta di “genocidio” culturale: sono oltre 400 gli edifici storici scomparsi negli ultimi 12 anni.

In difesa del n° 25 di vicolo Bolshoj Kozikhinskij è stato organizzato un concerto il 30 luglio e si stanno mobilitando alcune figure di spicco del mondo dell’arte e dell’architettura russo. Sul sito di ‘informazione sociale’ democrator.ru, è stata lanciata una petizione indirizzata al presidente Dmitri Medvedev in cui si chiede “una moratoria sulla demolizione degli edifici storici di Mosca” in modo che “società civile, mondo del business e autorità possano sviluppare e attuare un programma per il loro recupero”.

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