03/01/2011, 00.00
COREA
Invia ad un amico

A sorpresa, Seoul apre al Nord: “C’è ancora posto per il dialogo”

Nel tradizionale discorso di inizio anno, il presidente conservatore Lee Myung-bak ha teso la mano – anche economica – al Nord: “Mettete da parte l’avventurismo e riprendiamo i colloqui a sei sul disarmo nucleare”.
Seoul (AsiaNews) – Dopo due settimane di provocazioni reciproche, a sorpresa il presidente conservatore della Corea del Sud Lee Myung-bak ha aperto a una riappacificazione con il Nord. Dopo l’affondamento della corvetta Cheonan e l’attacco all’isola di Yeonpyeong, entrambi ad opera di Pyongyang ed entrambi con vittime civili, Seoul aveva paventato l’ipotesi di una guerra aperta sul 38esimo parallelo: oggi, invece, si è detta pronta a riprendere il colloquio in cambio dell'abbandono dei toni guerrafondai da parte del regime nordcoreano.

Durante il tradizionale discorso d’inizio anno sulle linee-guida di politica del governo, Lee ha affermato: “Il Nord deve arrivare a comprendere che per mezzo dell’avventurismo militare non si può giungere a nulla. Le armi nucleari e questo avventurismo vanno scartati, e le tensioni disinnescate il più presto possibile”.

“Se il Nord si mostra sincero - ha concluso - la porta del dialogo rimane ancora aperta. Entrambi abbiamo la volontà e l'intento di rafforzare drasticamente la cooperazione economica, insieme alla comunità internazionale. Il dialogo e la collaborazione vanno promossi attivamente. Quest’anno dobbiamo lanciare una campagna più decisa per migliorare le relazioni inter-coreane”.

In questo modo Lee ha risposto in maniera implicita alle pressioni nordcoreane con cui, appena due giorni fa, si era addirittura pubblicamente sollecitato un tempestivo riavvicinamento. La stampa nordcoreana aveva pubblicato una serie di interventi in cui si chiedeva una maggiore cooperazione fra le due nazioni, pur senza scusarsi o ammettere gli attacchi.

“Il pallino è in mano alla Corea del Nord - ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri sudcoreano Kim Young-sun - e quello che maggiormente conta è un atteggiamento di sincerità da parte loro”. Il portavoce ministeriale ha quindi ricordato come “già in passato, svolte nei rapporti bilaterali siano state determinate dalla decisione con cui i rispetivi leader hanno affrontato anche situazioni apparentemente prive di vie d’uscita pacifiche”.

A Seoul è atteso domani anche l’inviato speciale americano Stephen Bosworth, impegnato in una missione “esplorativa” per la ripresa dei colloqui a sei sul disarmo nucleare della Corea, che lo vedrà poi proseguire alla volta di Pechino e di Tokyo. Insieme alle due Coree, infatti, dei colloqui fanno parte anche Usa, Cina, Russia e Giappone.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Pyongyang ha 15-60 ordigni nucleari e 650 missili balistici
12/11/2020 12:02
I vescovi della Corea alla chiesa del 38° parallelo per pregare per la pace
09/06/2023 12:08
I nuovi test di Pyongyang e la tensione nucleare nella penisola coreana
20/02/2023 12:33
Seoul denuncia test di Pyongyang di missili a breve gittata
09/03/2006
Pyongyang, una parata militare per celebrare i 70 anni del Paese. Senza missili nucleari
10/09/2018 08:50


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”