14/04/2006, 00.00
INDONESIA
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Aceh, superstiti dello tsunami cacciano un'agenzia di aiuti, non mantiene le promesse

Si tratta dell'Oxfam, accusata dai superstiti della tragedia di non avere ancora cominciato i lavori per la costruzione delle case promesse un anno fa.

Banda Aceh (AsiaNews/Agenzie) – Esasperati da più di un anno di attesa per la costruzione delle case promesse, i sopravvissuti allo tsunami in un villaggio della provincia indonesiana di Aceh non vogliono più nessun aiuto dall'Oxfam. L'agenzia internazionale di aiuti, con sede in Inghilterra, ha chiuso i suoi uffici nel villaggio di Pasi e nei distretti di Aceh Besar e Banda Aceh per studiare le cause dei ritardi. Al di là di quello che sarà il risultato delle ispezioni, la popolazione di Pasi non vuole più che la Oxfam ritorni.

Il rifiuto, senza precedenti, di aiuti promessi alla devastata Aceh è il chiaro segno della crescente frustrazione tra i senza tetto dello tsunami. Solo ad Aceh la tragedia del 26 dicembre 2004 ha ucciso più di 168 mila persone.

Il mese scorso la Reconstruction and Rehabilitation Agency for Aceh e Nias (Brr) ha ammesso che devono ancora essere costruite 12 mila abitazioni. Inoltre, i costi per l'edificazione di una casa sono saliti da 28 a 50 milioni di rupie.

Muhammad Hatta, il capo villaggio, denuncia che a Pasi mancano ancora 150 abitazioni. L'uomo ricorda che ad aprile scorso l'Oxfam aveva promesso di costruirne almeno metà. Al momento, le fondamenta di 11 case sono l'unico segno dell'impegno dell'Agenzia nel settore.

"I residenti - annuncia il capo villaggio - sono d'accordo nel chiedere l'allontanamento della Oxfam". Il 26 dicembre 2004, Hatta ha perso la moglie e tre figli.

Circa 315 sopravvissuti allo tsunami a Pasi e nel vicino Meunasah Lhok, vivono ancora in capanne e sotto tendoni. Prima del maremoto i due villaggi insieme contavano oltre mille abitanti.

"La mia gente – continua Hatta – ha deciso di non volere più l'Oxfam nel nostro villaggio, sebbene ci abbia aiutato molto in passato". Egli riconosce che l'Agenzia è stata tra le prime, fin dal febbraio 2005, a portare nella zona aiuti come acqua potabile e assistenza sanitaria.

Lilianne Fan, tra i responsabili Oxfam ad Aceh, spiega che "forse gli abitanti non hanno idea di quanto sia lungo e complesso il percorso burocratico per ottenere i terreni", su cui edificare.

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