23/10/2012, 00.00
CINA - VATICANO
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Anno della fede: vescovo di Guangzhou, vivere il Vangelo con coerenza e coraggio

In una lettera pastorale, mons. Gan Junqiu scrive che Gesù "si preoccupa della situazione di ingiustizia della società", "annuncia il vangelo di pentimento e della misericordia di Dio", "prende a cuore coloro che sono abbandonati dalla società, i peccatori, ecc. Egli con severità ha accusato le guide di allora per la loro mancanza di interesse verso i bisognosi", "ha istituito un piccolo gruppo con lui al centro" e "ha testimoniato il vangelo con l'offerta di se stesso".

Guangzhou (AsiaNews) - "Ciò che veramente dobbiamo fare è annunciare ciò che crediamo e mettere in pratica ciò che annunciamo". E' l'invito che il vescovo di Guangzhou, mons. Joseph Gan Junqiu rivolge nella lettera pastorale che ha scritto per l'inizio dell'Anno della fede.

In uno dei numerosi riferimenti a Benedetto XVI, il vescovo - che ha mandato papale e approvazione governativa - scrive che "Il Papa ha rilevato che lo scopo dell'Anno della Fede è rafforzare la fede dei cristiani, dare impulso al lavoro di annuncio del vangelo, promuovere l'armonia della società; nello stesso tempo correggere all'interno della Chiesa i malintesi riguardanti il Concilio. La Chiesa intende guidare i fedeli a cercare la verità, entrando nella "porta della fede", e incoraggiare tutti a diventare credibili testimoni del Signore risorto".

"Gesù è l'evangelizzatore modello" e "ci dice che evangelizzare è la missione che il Padre affida a lui, è una grazia. La missione di evangelizzare è portare una lieta notizia a coloro che sono in grande difficoltà, dare gioia ai poveri e salute agli ammalati, dare il perdono ai peccatori e libertà ai carcerati, liberare dal male gli indemoniati, risuscitare i morti, far sì che i deboli diventino forti. Il significato di liberare non è riportare in vita, restaurare un vecchio mondo, bensì far sì che la gente possa vivere nell'atmosfera di amore del Regno celeste, che è poi il lavoro di evangelizzazione compiuto da Gesù".

"La Chiesa è simbolo della presenza di Gesù nel mondo, evangelizzare è condividere la missione di salvezza di Gesù". Egli "si preoccupa della situazione di ingiustizia della società. Ricevendo il battesimo da Giovanni, esprime il suo impegno a questo proposito: 'Per noi è doveroso adempiere ogni giustizia' (Mt 3, 15). Secondo, Gesù dovunque va annuncia il vangelo di pentimento e della misericordia di Dio, usa i miracoli per testimoniare che il Regno di Dio è presente. Terzo, Gesù prende a cuore coloro che sono abbandonati dalla società, i peccatori, ecc. Egli con severità ha accusato le guide di allora per la loro mancanza di interesse verso i bisognosi. Quarto, per annunciare il vangelo Gesù ha istituito un piccolo gruppo con lui al centro. Infine, Gesù ha testimoniato il vangelo con l'offerta di se stesso".

Il vescovo Gan Junqiu cita poi l'esempio di Matteo Ricci, che "si è immerso nella gente, ha imparato usi e costumi di allora, e ha assorbito  la cultura e le conoscenze del tempo; poi ha usato le sue conoscenze e abilità per annunciare il vangelo alla gente di allora", per esortare i cristiani di oggi a "condividere la missione evangelizzatrice di Gesù con atti di amore. La cosa più importante per essi è di vivere lo spirito del vangelo, che ci sia unità tra quanto mostrano e quanto dicono".

"La Chiesa è la continuazione dell'amore di Gesù, è necessario che noi esprimiamo il nostro amore in concreti atti, in particolare preoccupandoci dei fratelli e sorelle poveri e che soffrono. In una parola, ciò che veramente dobbiamo fare è annunciare ciò che crediamo e mettere in pratica ciò che annunciamo".

"Molte volte non ci sentiamo di manifestare la nostra fede in pubblico, perfino c'è gente che se qualcuno domanda loro se credono in Dio, rispondono di no. In verità, questo viene dalla nostra mancanza di fede. Di nuovo incoraggio voi tutti fratelli e sorelle a non temere, nostra gloria è credere in Dio. E' lui che ci ha dato il dono della salvezza, a noi tocca realizzare la comunione con il Signore attraverso il dono della salvezza e guadagnare il Regno dei cieli: questa è la nostra fortuna. Perciò noi dobbiamo con coraggio condividere con gli altri l'amore del Signore, facendo sì che la Parola del Signore guidi il nostro parlare e il nostro vissuto. In questo modo la nostra nuova evangelizzazione possiede testimonianza di attualità e forza di convinzione".

"Credere è come prendere il testimone da coloro che ci hanno preceduto. A noi tocca accuratamente e celermente continuare a trasmetterlo. In quest'Anno della Fede che sta venendo io vivamente spero che ogni fratello e sorella viva e pratichi secondo l'insegnamento del Papa, così che i valori spirituali della "Porta della fede" siano vissuti al massimo".

 

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