27/03/2021, 09.58
GIAPPONE-MYANMAR
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Arcivescovo di Tokyo: Prego che le aspirazioni del popolo non vengano distrutte

di Mons. Isao Kikuchi

Messaggio di solidarietà di mons. Isao Kikuchi alla Chiesa del Myanmar. “Sono impressionato dalla grande dedizione e impegno del popolo”. Una richiesta al governo giapponese.

Tokyo (AsiaNews) – “Sono impressionato dalla grande dedizione e impegno del popolo che ho incontrato e prego profondamente che le loro speranze e aspirazioni non vengano distrutte”: è il messaggio che mons. Isao Kikuchi, arcivescovo di Tokyo, ha inviato a tutti i vescovi del Myanmar per esprimere la sua solidarietà e quella della Chiesa in Giappone alla popolazione e alla Chiesa del Myanmar. Il prelato che ha visitato il Myanmar lo scorso anno, prega “perché i sacrifici e le preghiere del popolo del Myanmar portino pace e rinnovamento al loro Paese”.

Altre Chiese dell’Asia esprimono vicinanza alla popolazione e alle comunità cristiane esortandole alla pace, ma anche a lavorare per la democrazia. Nel giorni scorsi, i cardinali dell’Asia avevano diffuso un appello per la pace. Anche la Chiesa di Corea e il card. Yeom aveva espresso la loro simpatia verso la popolazione, ricordando che la stessa Corea ha avuto un passaggio dalla dittatura militare alla democrazia.

Attivisti in Myanmar fanno notare che il Giappone ha condannato il colpo di Stato dal punto di vista diplomatico, ma non ha avviato sanzioni. Soprattutto, essi chiedono alle agenzie giapponesi per lo sviluppo di tagliare i fondi alle compagnie legate ai militari in Myanmar e ai loro progetti. Fra questi vi è la costruzione di un ponte nella città di Thanlyin.

Ecco il messaggio di mons. Kikuchi (datato 19 marzo 2021)

 

Alla Conferenze episcopale del Myanmar

Al Presidente card. Charles Bo

Ai vescovi del Myanmar

 

 

Eccellenze,

durante il tempo di Quaresima, quando ci impegniamo nella preghiera e nel sacrificio per rinnovare la nostra adesione a Cristo e incoraggiamo una nuova vita all’interno delle nostre comunità, noi a Tokyo preghiamo che il sacrificio e le preghiere del popolo del Myanmar portino pace e rinnovamento al loro Paese. Avendo sviluppato un rapporto fra Chiese sorelle con la Chiesa del Myanmar, siamo molto preoccupati per l’attuale situazione che sta colpendo tutta la popolazione.

Desidero assicurarvi della nostra orante solidarietà verso la Chiesa del Myanmar e il suo ruolo a servizio dei deboli e alla ricerca della pace per tutti. Con il Santo padre, noi preghiamo che coloro che sono in autorità possano lavorare con “sincera volontà al servizio del bene comune, dei diritti umani e civili fondamentali nel promuovere la giustizia sociale e la stabilità nazionale, per una coesistenza armoniosa, democratica e pacifica” (come riportato dall’arcivescovo Ivan Jurkovič, Osservatore permanente alle Nazioni Unite a Ginevra, il 12 febbraio 2021).

Ricordo con gioia le mie visite in Myanmar, la più recente nel febbraio 2020. Sebbene solo per sei giorni, ho avuto la possibilità di apprendere molto sulla situazione della Chiesa in Myanmar, le sue gioie e sfide, le sue lotte e la sua resistenza. Sono impressionato dalla grande dedizione e impegno del popolo che ho incontrato e prego profondamente che le loro speranze e aspirazioni non vengano distrutte.

Come ha scritto il card. Charles (Bo), “la pace è possibile. La pace è l’unica strada”. Ho chiesto a tutte le chiese di Tokyo di pregare per il Myanmar e nella nostra piccolezza offriamo sostegno e incoraggiamento ai nostri fratelli e sorelle del Myanmar.

Fraternamente in Cristo.

+Isao Kikuchi, SVD

Arcivescovo di Tokyo

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