17/12/2010, 00.00
PAKISTAN
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Asia Bibi. Sarebbe meglio abolire la legge sulla blasfemia, è più realistico emendarla

AsiaNews ha intervistato Sherry Rehman, la parlamentare che ha depositato in Parlamento una proposta di modifica della controversa legge sulla blasfemia. Asia Bibi è ancora in carcere, in attesa che l’Alta corte di Lahore fissi la data per l’udienza del suo appello contro la condanna a morte

Lahore (AsiaNews) – Asia Bibi è ancora in carcere, e la settimana prossima l’Alta corte di Lahore fisserà la data per l’udienza del suo appello contro la condanna a morte per blasfemia emessa dal tribunale di primo grado. Fino a quel momento non è possibile nessuna azione da parte del governo o del presidente Asif Ali Zardari. Nel Paese continua il dibattito sulla legge che punisce la blasfemia, e sull’opportunità di cancellarla o di emendarla. La legge fu istituita nel 1986 dal dittatore militare Zia ul Haq per consolidare il suo potere personale. AsiaNews ha intervistato Sherry Rehman, parlamentare che ha avanzato proposte di modifica della legge.

Perché emendare la legge invece di abolirla?

La mia esperienza è che normalmente non c’è molto favore verso le proposte di abolizione delle leggi, né nell’Assemblea nazionale né nel Senato. Personalmente penso che l’opzione dell’abolizione sia la migliore, ma gli emendamenti alla legge sui rapporti fuori del matrimonio hanno dato serio sollievo a migliaia di donne. La legge sulla blasfemia è stata resa ancora più controversa accusando chi la vuole abolire di scarso rispetto per la religione, il che non è vero. Abbiamo bisogno che si parli di più di queste leggi, dal momento che abusano del nome dell’islam e del profeta, che non tollerava l’ingiustizia. Maometto avrebbe respinto duramente l’idea che il suo nome fosse associato a intolleranza o ingiustizia. La storia è piena di esempi che testimoniano questa posizione, e citare un hadith contro dozzine di altri non crea un fondamento per la legge.

Ci vuole spiegare quali miglioramenti concreti porterebbero le modifiche che ha proposto?

La mia proposta cerca di rimuovere la pena di morte e di ridurre le sentenze per blasfemia. Questo non è perfetto, ma le statistiche dimostrano che le punizioni più lievi agiscono come un forte deterrente contro il cattivo uso della legge, utilizzata per sistemare conti personali, una cattivo uso che è cresciuto esponenzialmente da quando il generale Zia ul Haq ha introdotto la pena di morte. La seconda modifica riguarda le prove dell’intenzione e della premeditazione, che è sempre il punto centrale di una legge penale. Questo farebbe sì che gli accusati non siano giudicati in base a prove false o con la complicità di testimoni pagati. L’accusatore dovrà provare che l’accusato ha bestemmiato con l’intenzione di farlo. Il terzo cambiamento è che tutti questi casi devono essere giudicati dalle Alte corti, così da evitare sentenze ingiuste, dal momento che queste Corti sono sotto un’ occhio più attento da parte del pubblico. E infine punire chi fa accuse false, o incita all’odio interreligioso.

La proposta di legge ha la tacita approvazione del governo o è una sua iniziativa individuale?   Tutte le proposte di singoli parlamentari possono essere riprese dale commissioni, in cui il governo è in maggiroanza. Dato che Benazir Bhutto ha sempre parlato di dare solleivo e aiuto a chi è vulnerabile, specialmente alle minoranze del Pakistan, credo che la proposta avrà ben più di un’approvazione tacita. Il ministro per le Minoranze desidera che queste leggi siano emendate, e ha un impegno diretto in questa causa.  

Continua la campagna di AsiaNews  salviamoasiabibi@asianews.it

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