30/01/2015, 00.00
UZBEKISTAN - ASIA CENTRALE
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Asia centrale, l'Uzbekistan rischia di perdere il treno del dominio dei trasporti

di Umida Hashimova
Tashkent lontana dall'essere il fulcro del commercio in Asia centrale. Il governo cinese fa pressioni sul Kyrgyzstan per un progetto ferroviario transnazionale. Mosca sorveglia il trasporto nella regione e l'Iran favorisce progetti in Uzbekistan per arrivare in Cina. Il Turkmenistan, potenziale concorrente nel ruolo di "leader dei trasporti ferroviari" nella regione.

Tashkent (AsiaNews) - L'Uzbekistan è collocato al centro dell'Asia Centrale e confina con tutti i Paesi centroasiatici e con l'Afghanistan; inoltre si trova molto vicino ai vari mercati asiatici in via di un prodigioso sviluppo. Nonostante tutto questo, l'Uzbekistan è stato lento a sfruttare o sostenere significativi piani di trasporto regionale, cosa che porta il Paese lontano dal diventare il fulcro del transito euroasiatico. Tuttavia in questo momento sono in fase di pianificazione diversi grandi progetti di trasporto che coinvolgono l'Uzbekistan.

L'"Uzbekistan-Kyrgyzstan-China railway project" ha da lungo tempo il sostegno dei leader di due dei tre Paesi che saranno attraversati dal corridoio ferroviario. I presidenti di Uzbekistan e Cina , rispettivamente Islam Karimov e Xi Jinping, discutono spesso della realizzazione di questo progetto durante i loro frequenti incontri dove dichiarano che le loro nazioni sono pronte a iniziare la costruzione in qualsiasi momento. L'ultima di queste dichiarazione risale al viaggio del presidente Karimov in Cina dell'agosto 2014 [Xinhuanet.com, 19 agosto 2014]. Il presidente del Kyrgyzstan ha annunciato nel 2013 che la ferrovia avrebbe avvantaggiato solo l'Uzbekistan e che il Kyrgyzstan non vi avrebbe partecipato. Ma la visita dell'inviato di Xi Jinping, Yang Jiechi, avvenuta il mese scorso (gennaio 2015), ha spinto il leader kyrgyzo a modificare il suo atteggiamento nei confronti del progetto [Kyrtag.kg, 9 gennaio 2015]. Se la visita produrrà realmente dei frutti, questo consentirà alla ferrovia "Uzbekistan-Kyrgyzstan-China" di superare la fase concettuale.

Il Kyrgyzstan ha fatto capire da poco che è interessato a costruire il tratto sino-kyrgyzo della ferrovia e ulteriori negoziati sono previsti per l'anno in corso [Azattyk.kg, 9 gennaio 2015]. Comunque, dal momento che il Kyrgyzstan si trova sotto stretta sorveglianza russa come prossimo membro della Eurasian Economic Union guidata da Mosca, ogni trattativa di questo progetto ferroviario che coinvolge Bishkek, coinvolgerà molto probabilmente anche Mosca. Dato che la Russia vede la ferrovia "Uzbekistan-Kyrgyzstan-China" come rivale del corridoio di trasporto attraverso il territorio russo, che offre alla Cina la possibilità di smerciare beni verso l'Europa [Review.uz, 25 dicembre 2014], ci sono ragioni che fanno ritenere che la Russia proverà ad assumere il pieno controllo del progetto - supponendo che il Cremlino ne permetta la realizzazione. Ciò nonostante, sembra che la Cina sia molto interessata al progetto e sia pronta a sostenere i negoziati con il Kyrgyzstan e, più ancora, con la Russia per assicurare il successo di questa ferrovia. Data l'importanza economica che rivestono per la Cina sia l'Asia Centrale che la Russia, il pieno appoggio di Pechino potrebbe essere sufficiente per portare a compimento il progetto dell'"Uzbekistan-Kyrgyzstan-China railway".

Nel frattempo l'Uzbekistan sta lavorando per sviluppare delle relazioni più strette con le nazioni sul confine meridionale e ha firmato degli accordi intergovernativi per un corridoio di trasporto con il Turkmenistan, l'Iran e l'Oman nell'agosto 2014 [Uzdaily.uz, 7 agosto 2014]. L'Iran è entusiasta del progetto e ha già mostrato la sua intenzione di iniziare le forniture di petrolio verso l'Uzbekistan attraverso questa rotta pianificata nord-sud. Teheran promette di inviare più di un milione di tonnellate all'anno attraverso l'"Uzbekistan-Turkmenistan-Iran-Oman transport corridor" per compensare la carenza di scorte che l'Uzbekistan normalmente importa dal Kazakhstan e dalla Russia, secondo quanto afferma l'ambasciatore iraniano in Uzbekistan, Ali Mardani Fard [12news.uz, 13 agosto 2014].

L'ambasciatore Fard inoltre aggiunge che l'Uzbekistan si colloca proprio nel cuore dell'Asia Centrale e che l'Iran offre il modo di accesso "più vicino, sicuro ed economico" agli altri mercati nel Golfo Persico e nel Golfo di Oman. La ferrovia Uzbekistan-Turkmenistan-Iran-Oman, afferma il diplomatico iraniano, "rappresenta il più importante prerequisito per lo sviluppo delle relazioni economiche tra Iran e Uzbekistan" [Trend.az, 11 febbraio 2014]. Oltretutto la ragione principale dietro l'entusiasmo iraniano nei confronti della ferrovia potrebbe essere il potenziale accesso al mercato cinese che si aprirebbe alle materie prime iraniane attraverso l'Asia Centrale. Inoltre Teheran sta cercando di guadagnare peso politico in Asia Centrale e rafforzare la sua influenza nella regione [Review.uz, 25 dicembre 2014].

Alcuni casi simili di trasporto regionale strategico e corridoi commerciali stanno prendendo piede sotto il sostegno del Turkmenistan. Per esempio, la ferrovia Iran-Turkmenistan-Kazakhstan (una parte di quello che viene chiamato "International North-South Transportation Corridor"), lanciata nel dicembre 2014, ha già condotto alla firma di diversi importanti accordi di import-export tra regioni confinanti [Irib.ir, 15 ottobre 2014]. Altri corridoi commerciali emergenti sono il "Turkmenistan-Afghanistan-Tajikistan railroad", che sarà ultimato entro la fine di quest'anno [Centralasiaonline.com, 5 gennaio 2015], e l'"Afghanistan-Turkmenistan-Azerbaijan-Georgia-Turkey project" che è stato proposto [Trend.az, 17 novembre 2014].

Quindi data la posizione geografica centrale dell'Uzbekistan, il suo ricco capitale umano e il potenziale complessivo, perché ad oggi il Paese non è stato molto più coinvolto in collegamenti di trasporto regionale? Cecondo Bakhtiyot Ergashev del Center for Economic Research dell'Uzbekistan, innanzitutto la politica di sostituzione delle importazioni rende questa repubblica centro-asiatica una destinazione non gradita per le merci straniere a causa dei suoi elevati dazi sui beni importati e in transito, e per le complicate regole doganali e altre forme di regolamentazione. Secondo, le infrastrutture di transito dell'Uzbekistan rimangono sottosviluppate; qualsiasi investimento esistente tende a essere incanalato attraverso il rinnovamento delle attuali ferrovie e autostrade, mentre ristagna la costruzione di infrastrutture sostitutive.

Terzo, l'incontro tra le principali strade internazionali sul territorio dell'Uzbekistan è concentrato nelle maggiori città, circostanza che non aiuta a ridurre i costi di transito. Quarto, la maggior parte delle strade in Uzbekistan non è adatta per il carico assiale standard previsto a livello internazionale che supera le 13 tonnellate. Piuttosto queste si stanno adattando per un carico assiale di 10 tonnellate, cosa che provocherà un'usura veloce e la lacerazione delle strade [Review.uz, 25 dicembre 2014]. A conferma dei problemi appena elencati, tra le altre questioni, nel 2014 l'Uzbekistan è stato messo all'ultimo posto dei 189 Paesi presi in esame per la facilità di commercio attraverso le frontiere dall'annuale report "Doing Business" della Banca Mondiale (Doingbusiness.org, 29 ottobre 2014).

Le nazioni dell'Asia Centrale sono pressoché destinate a integrarsi in rilevanti network di commercio internazionale nei prossimi dieci anni grazie allo sviluppo di alcuni nuovi corridoi di trasporto. La già lanciata ferrovia Iran-Turkmenistan-Kazakhstan e la nascente Uzbekistan-Turkmenistan-Iran-Oman, così come i corridoi Turkmenistan-Afghanistan-Tajikistan e  Afghanistan-Turkmenistan-Azerbaijan-Georgia stanno ponendo le basi per il transito e il commercio futuri. Ma bloccato al di fuori dei più importanti progetti di trasporto regionale, l'Uzbekistan nel frattempo è diviso tra lo sviluppo dei trasporti e il collegamento delle ferrovie all'interno del Paese - che di sicuro può diventare il precursore del commercio transnazionale in futuro.

Al momento, lo sviluppo industriale e quello dell'economia complessiva sono le prime priorità del governo dell'Uzbekistan per far aumentare il tasso di crescita annuale. Questo ci porta a concludere che molto probabilmente il Paese non è interessato a diventare un leader regionale nel collegamento dei trasporti. Il Turkmenistan, d'altro canto, sembra che voglia cogliere l'opportunità di ricoprire e mantenere quel ruolo.

(Per gentile concessione della Jamestown Foundation, traduzione in italiano a cura di AsiaNews)

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