15/04/2010, 00.00
THAILANDIA
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Bangkok: le “camicie rosse” preparano “l’atto finale” della protesta

I manifestanti antigovernativi si sono riuniti nel cuore commerciale della capitale. Essi negano legami con gruppi terroristi che hanno scatenato le violenze del 10 aprile. Il governo smentisce l’ipotesi di un’azione di forza per sradicare le proteste.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Le “camicie rosse” hanno occupato Ratchaprasong, cuore commerciale di Bangkok, nel distretto di Pathum Wan, per prepararsi a quello che essi definiscono “atto finale” della protesta. Intanto i leader antigovernativi negano qualsiasi coinvolgimento con “gruppi terroristi” che hanno innescato le violenze il 10 aprile scorso. Dall’esecutivo arriva invece una “secca smentita” alle voci secondo cui, all’inizio della prossima settimana, è in programma un’azione di forza per mettere fine alla protesta.
 
Le “camicie rosse”, vicine all’ex premier in esilio Thaksin Shinawatra e sostenuti dal partito di opposizione United Front for Democracy against Dictatorship (UDD), hanno deciso di riunirsi in un unico punto della capitale. Una decisione “strategica”, affermano i leader della rivolta, per impedire al governo un colpo di mano volto a bloccare le manifestazioni.
 
I dimostranti hanno scelto di convergere nel cuore commerciale di Bangkok per concentrare le risorse e rafforzare il morale dei sostenitori. Jatuporn Prompan, uno dei leader dello UDD, spiega che la mossa è un preparativo per “l’atto finale” della battaglia conto il premier Abhisit Vejjajiva e il suo esecutivo, per ottenere lo scioglimento immediato del Parlamento e nuove elezioni.
 
Natthawut Saikuea, rappresentante dell’opposizione, denuncia un piano del governo – da attuare nei prossimi quattro o cinque giorni – per mettere alla sbarra i manifestanti. Sulle “camicie rosse” penderebbe l’accusa di “legami con i terroristi” che hanno scatenato gli scontri del 10 aprile scorso, causando 24 morti e oltre 800 feriti.
 
Dal fronte governativo giunge infine una secca smentita alle voci secondo cui, tra il 19 e il 21 aprile, è in programma un’azione di forza per disperdere i manifestanti e arrestare i leader della protesta. I collaboratori del premier Abhisit riferiscono che il capo del governo ha scelto di non parlare con la stampa per la “inusuale” situazione che si è venuta a creare nella capitale. Il premier sarebbe al lavoro per raggiungere un accordo con l’opposizione e riportare “pace e ordine” nel Paese.  
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