20/11/2015, 00.00
THAILANDIA
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Bangkok: terrorismo, immigrazione e ambiente al Summit della gioventù mondiale

di Weena Kowitwanij
Per lo One Young World Summit riuniti 1350 rappresentanti di 195 Paesi, tutti fra i 18 e i 30 anni. Giunto alla sesta edizione, il congresso si tiene per la prima volta in Asia. Vi partecipano anche l’ex Segretario Onu Kofi Annan, e il sacerdote cattolico candidato al Nobel per la Pace 2015 p. Mussie Zerai.

Bangkok (AsiaNews) – Educazione, ambiente, economia mondiale, diritti umani, sicurezza e mantenimento della pace. Sono i temi principali del sesto One Young World Summit, congresso di 1350 rappresentati (tra i 18 e i 30 anni) di 195 Paesi che si riunisce a Bangkok dal 18 al 21 novembre. L’associazione, fondata nel Regno Unito da Kate Robertson e David Jones si propone di dare l’opportunità alle nuove generazioni di costruire network che uniscano ogni parte del globo, andando oltre le differenze economiche e culturali dei vari Paesi. È la prima volta che un summit di questo tipo viene organizzato in Asia e quest’anno vi partecipano, tra gli altri, l’ex Segretario Onu Kofi Annan e il sacerdote cattolico candidato al Nobel per la Pace 2015 p. Mussie Zerai.

La cerimonia di apertura si è tenuta il 18 novembre al Pramane Ground di Bangkok. Sukhumphan Boriphat, governatore della capitale thailandese, si è detto felice di ospitare un evento che “aiuterà a risolvere i problemi dell’ordine sociale nel mondo prendendo spunto da Bangkok, il nuovo centro economico dell’Asia. È un tempo appropriato anche in vista dell’Asean Economic Community (Aec) che dovrebbe essere approvata entro il 2015”. Vestiti in abiti tradizionali, giovani provenienti da Thailandia, Cina, Bangladesh, India, Filippine, Italia e Francia hanno dato vita alle celebrazioni inaugurali.

P. Mussie Zerai, è noto per il suo lavoro con i migranti che attraversano il Mediterraneo. Nel suo intervento sui diritti umani egli ha ricordato come oggi ci siano più rifugiati nel mondo che durante la Seconda guerra mondiale. Il sacerdote ha poi sottolineato l’importanza dei social media come strumento per risolvere l’emergenza e difendere i diritti umani.

In un incontro con Kofi Annan, una giovane libanese ha espresso la sua preoccupazione a seguito degli attentati di Beirut e Parigi, chiedendo cosa possono fare le giovani generazioni per rendere il mondo più sicuro. Annan ha risposto dicendo che “tutti gli attacchi terroristici vogliono comunicare il messaggio che nessun posto è sicuro. Il problema del terrorismo deve essere risolto con la politica, facendo sedere attorno al tavolo le autorità per impedire alle azioni terroriste di accadere di nuovo. Voi non dovete avere paura, ma essere molto attenti. Non diamo mai ai nostri leader un buona scusa per toglierci la libertà”.

Alcuni giovani sono stati selezionati durante il Summit per preparare dei video su temi di attualità da presentare al primo ministro thailandese Payut Chan o-cha. Alcuni thai hanno scelto il problema dell’ambiente, preoccupati dal riscaldamento globale e ansiosi di conoscere i risultati della Conferenza sul clima di Parigi (COP 21, 30 novembre – 11 dicembre) che vedrà la partecipazioni di 20 Paesi Onu. 

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