06/12/2008, 00.00
TURCHIA - RUSSIA
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Bartolomeo I: Alessio II sentiva la sua fine e lavorava per la pace nella Chiesa

di NAT da Polis
Il patriarca ecumenico di Costantinopoli parla con emozione degli ultimi mesi di vita del defunto patriarca di Mosca, della riconciliazione del mondo ortodosso e della missione comune verso il mondo contemporaneo. Convocato il Sinodo per decidere l’invio di rappresentanti di Costantinopoli ai funerali di Alessio II.

Istanbul (AsiaNews) – Il patriarca ortodosso di Mosca, Alessio II “sentiva vicina la sua fine” ed era deciso a “lavorare per ristabilire la pace all’interno della Chiesa”: è la testimonianza che Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, ha affidato ad AsiaNews, commentando la morte del capo della Chiesa russo-ortodossa.

Ieri, durante i primi vespri della festa di san Nicola a Ipsomatia, a ridosso delle mura di Yedikule, Bartolomeo ha officiato anche la preghiera per il defunto patriarca. Con voce rotta dall’emozione, egli ha detto: “La Chiesa madre di Costantinopoli condivide il dolore dei nostri fratelli russi per la scomparsa del nostro fratello Alessio, patriarca di Mosca”.

Bartolomeo I ha ricordato che “alcune volte sono state delle tensione tra noi e non abbiamo condiviso le stesse opinioni su varie questioni della chiesa ortodossa”. Costantinopoli e Mosca hanno vissuto momenti difficili sulle questioni dell’autocefalia della Chiesa ortodossa estone, che Mosca avrebbe voluto dipendente da essa; sui rapporti con i cattolici; con le Chiese ortodosse della diaspora; sull’atteggiamento verso le Chiese ucraine. Proprio su quest’ultimo punto, Bartolomeo ha aggiunto: “Quando mi sono recato nel luglio scorso [in Ucraina] per partecipare ai festeggiamenti dei 1020 anni della cristianizzazione dei popoli russi,  dopo la concelebrazione della liturgia, e dopo il pranzo ufficiale, abbiamo avuto un lungo e proficuo incontro dove [Alessio] mi ha  detto che sentiva vicina la propria fine e che dovevamo lavorare per ristabilire la pace all’ interno della chiesa. Mi ha detto che forse non avrebbe potuto venire all’incontro panortodosso dell’ottobre scorso. Malgrado le sue funeste previsioni  e disobbedendo agli ordini dei propri medici, il Patriarca Alessio  è venuto all’ incontro perché era forte in lui la volontà  di porre la sua firma sull’importante documento finale dell’incontro panortodosso, che costituisce la risposta di tutta la Chiesa ortodossa alle sfide del mondo contemporaneo. Con quella sua firma ha lasciato cosi un indelebile segno della sua testimonianza”.

“Caro fratello – ha aggiunto Bartolomeo - sia eterno il tuo ricordo, e  preghiamo perché lo Spirito Santo aiuti la santa Chiesa russa a dare un tuo degno successore”

Il patriarca ecumenico ha anche convocato un Sinodo straordinario per decidere i rappresentanti che verranno inviati a partecipare alla messa funebre del patriarca di Mosca.

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