19/09/2014, 00.00
SRI LANKA
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Card. Ranjith: Joseph Vaz santo, esempio missionario per la Chiesa dello Sri Lanka

L'arcivescovo di Colombo confida ad AsiaNews la speranza che papa Francesco possa celebrare la canonizzazione durante il viaggio nell'ex Ceylon del prossimo gennaio. "Nel soffocante effetto del secolarismo e dell'indifferentismo religioso, la vita del beato sarà un segnale forte per la nostra gente di dove dovrebbero ricadere le nostre scelte".

Colombo (AsiaNews) - La canonizzazione del beato Joseph Vaz è "un incoraggiamento per la comunità cattolica" dello Sri Lanka e "servirà da esempio per le persone, perché si impegnino a loro volta nelle sfide della loro missione di fede". Intervistato da AsiaNews, il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo e presidente della Conferenza episcopale, racconta il valore, il significato e la gioia per la dichiarazione di santità dell'Apostolo dello Sri Lanka. Sulla possibilità che la cerimonia avvenga durante la visita apostolica di papa Francesco nel Paese (13-15 gennaio), il porporato ammette: "Saremmo molto felici se Sua Santità potesse farlo, in modo particolare durante la messa pubblica che celebrerà al Galle Face Green di Colombo il 14".

Eminenza, che valore ha la canonizzazione di p. Joseph Vaz per la Chiesa in Sri Lanka?

Il beato p. Joseph Vaz è stato un vero dono di Dio per la Chiesa in Sri Lanka, in particolare tra il 17mo e 18mo secolo, un periodo di intensa sofferenza per la nostra minuscola comunità cattolica. Egli è colui che, con eroismo, si è lasciato alle spalle la sua patria e il suo popolo, perché sentiva una profonda urgenza di aiutare i cattolici del nostro Paese. Dopo un viaggio difficile ha raggiunto lo Sri Lanka, ha attraversato molte difficoltà e ha servito con zelo per rispondere ai bisogni spirituali del nostro popolo. Per questo, egli ha protetto e salvato la fede cattolica in questa isola. Egli è l'esempio migliore di missionario altruista, completamente dedicato e amorevole, disegnato a immagine di Cristo.

Per questo, la sua canonizzazione non solo è un incoraggiamento per la comunità cattolica, ma servirà anche da esempio per le persone, perché si impegnino a loro volta nelle sfide della loro missione di fede. Inoltre, d'ora in poi egli sarà un intercessore ancora più potente per la Chiesa srilankese, la Chiesa che ha amato così tanto. Nel soffocante effetto del secolarismo e dell'indifferentismo religioso, che sono le peggiori forme di emarginazione della religione, la vita del beato Joseph Vaz sarà un segnale forte per la nostra gente di dove dovrebbero ricadere le nostre scelte.

Che sentimenti ha suscitato questa notizia tra i fedeli?

C'è un grande spirito di gioia. Siamo immensamente grati al Santo Padre per questo dono che egli si è degnato di concedere a noi con questo suo gesto, e non vediamo l'ora che arrivi il giorno in cui potremo celebrare, dare testimonianza e vivere la vita di questo santo nel nostro tempo. La Chiesa srilankese è piena di gioia.

Crede che papa Francesco celebrerà la canonizzazione durante la sua visita in Sri Lanka?

Senz'altro, saremmo molto felici se Sua Santità potesse farlo, in modo particolare durante la messa pubblica che celebrerà al Galle Face Green di Colombo il 14 gennaio 2014. Tra l'altro il 16 gennaio è il giorno in cui cade la memoria liturgica di p. Joseph Vaz. (GM)

 

 

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