15/07/2006, 00.00
corea del sud
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Chiesa coreana: "Il governo non si pieghi alla globalizzazione"

In occasione dell'11ma Domenica degli agricoltori, il presidente della Commissione episcopale giustizia e pace scrive invitando la società ed il governo a cercare nuove politiche agricole. Un ringraziamento ai contadini, che contribuiscono a mostrare la bellezza della creazione di Dio.

Seoul (AsiaNews/Cbck) – Il governo e la società coreana "devono riformare le politiche agricole nazionali che, piegate alle logiche della globalizzazione, portano alla disperazione le nostre amate comunità rurali".

E' questo il senso del messaggio scritto da mons. Boniface Choi Ki-san, presidente della Commissione episcopale giustizia e pace, per l'11ma Domenica degli agricoltori che si celebra domani in tutto il Paese.

"La globalizzazione ed il neo-liberalismo che sono penetrate nella maggior parte della nostra economia – scrive il presule –  hanno condotto l'agricoltura e le comunità rurali sudcoreane ad una situazione molto vulnerabile, quella dei Trattati per il libero commercio". "La Chiesa – aggiunge – è molto preoccupata perché vede che, sottomessi a questi accordi economici, i contadini cadono nell'insicurezza e contraggono debiti sempre maggiori. Bisogna cercare la strada migliore per aiutarli".

"La Chiesa – sottolinea subito dopo – ha più volte affermato con forza l'importanza di una 'globalizzazione senza emarginazione', unica strada per superare gli aspetti negativi del fenomeno, che piega il mercato alla legge del più forte. E' dunque necessario che il governo e la società coreana facciano ogni sforzo per riformare la politica agricola e diano un nuovo assetto strutturale all'economia".

Il presule ha poi espresso il suo desiderio di vedere il "Movimento per le comunità agricole" – cui la Chiesa contribuisce sin dal 1994 con la campagna "Salviamo le nostre campagne"– possa continuare il suo lavoro tramite la vera comprensione dell'amore divino.

"Chiedo a tutti voi – conclude – di portare avanti dei programmi che si concentrino sui valori dell'ecosistema e di cercare i più diversi metodi di scambio mutuale fra le aree urbane e rurali. Ringrazio tutti i contadini, perché con il loro lavoro contribuiscono a mostrare la bellezza della creazione di Dio".

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