01/09/2015, 00.00
CINA
Invia ad un amico

Cina: in agosto cala anche il manifatturiero, nuovi timori per le Borse

I dati ufficiali del settore mostrano una contrazione al 49,7: è la più veloce degli ultimi tre anni. Esperti scettici sulla reale dimensione del fenomeno, che potrebbe essere “molto peggiore”. I listini tengono, ma a fatica.

Pechino (AsiaNews) – L’attività manifatturiera cinese si è contratta nell’agosto 2015 al ritmo più veloce degli ultimi tre anni. I dati, appena rilasciati, confermano le paure di un rallentamento generale dell’economia del Dragone. Le Borse asiatiche stanno reagendo in maniera negativa, anche se i listini sembrano quanto meno contenere i danni. I ritmi del manifatturiero si allineano a quelli dell’attività industriale, anch’essa in calo nel Paese.

La lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero di agosto 2015 si è attestata a 49,7 punti contro i 50 di luglio 2015. I valori sotto il 50 indicano contrazione. Un indicatore diverso – quello privato del Caixin/Markit – si ferma addirittura più in basso con 47,3 punti: sarebbe, se confermato, il dato più basso dal 2009.

Dopo la pubblicazione dei dati i mercati cinesi hanno reagito in negativo. All’apertura Shanghai ha ceduto circa due punti e mezzo, ma è riuscita a recuperare parte delle perdite registrate in avvio di contrattazioni: dopo aver perso fino al 3,73 ora cede l'1,06%.  A Shenzhen, il secondo mercato cinese, dopo essere arretrato del 3,79%, l'indice ora perde il 2,71%.

Il governo centrale ha da tempo reagito a questa contrazione generale dell’economia abbassando a 7 punti percentuali la previsione di crescita totale dell’economia per il 2015, il dato più basso dell’ultimo quarto di secolo.

Ma diversi economisti sono convinti che i reali livelli di crescita del Paese, locomotiva del continente asiatico, siano molto inferiori. Confrontando il raffreddamento della domanda interna e delle esportazioni con la sovrapproduzione delle industrie, infatti, gli esperti ritengono che stia per scoppiare una bolla economica in grado di mettere in ginocchio la nazione.

A questi dati in costante calo vanno aggiunti i numerosi crolli della Borsa di Shanghai, di quella di Shenzhen e persino di quella di Hong Kong. Per cercare di limitare i danni, Pechino ha approvato una generosa iniezione di capitali liquidi ma questi non sembrano aver avuto effetti positivi. Per il grande analista cinese Willy Lam le mosse del governo sono tese soltanto a mantenere il potere in mano al Partito, a discapito dei comuni risparmiatori

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Con il bando delle rupie, a dicembre 2016 cala il manifatturiero
03/01/2017 12:27
Pechino, la produzione industriale scende ai livelli del 2009
02/10/2015
Giappone, crolla la produzione industriale: ai minimi dallo tsunami del 2011
30/07/2014
Borse asiatiche in rosso, timori per il futuro dell’economia continentale
21/08/2015
Cina, la produzione industriale cala al ritmo più veloce degli ultimi 6 anni
21/08/2015


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”