25/10/2016, 10.51
THAILANDIA
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Continua il lutto per re Bhumibol, “che ha combattuto la fame del popolo thai”

di Weena Kowitwanij

Decine di migliaia di persone si recano ogni giorno in visita alla camera ardente del sovrano defunto. Per evitare sovraffollamenti le autorità hanno limitato gli ingressi a 10mila al giorno. I thai ricordano la buona politica del sovrano, “attento alle necessità del popolo”. La sua umiltà nel voler comprendere prima di agire, la lotta alla povertà e gli appelli all’unità della nazione.

Bangkok (AsiaNews) – Decine di migliaia di cittadini thai fanno ore e ore di coda per dare l’ultimo saluto al re Bhumibol Adulyadej. Il tempo del lutto è anche l'occasione per ricordare la buona politica adottata dal re, basata sull’amore al popolo e la lotta alla fame.

A partire dal 15 ottobre circa 40mila persone entrano ogni giorno nella camera ardente, allestita nel Grande palazzo di Bangkok. I thai vengono per piangere il loro re, lasciare messaggi di condoglianze e tributi al sovrano. Per evitare il sovraffollamento, ieri le autorità hanno deciso di limitare l’accesso a 10mila persone al giorno. Si può entrare previa registrazione e ritirando un biglietto. La mossa ha fatto infuriare molte persone in coda da diverse ore, che sono state invitate a tornare il giorno seguente.

Il nome Bhumibol significa “la forza della nazione”. Presumo, aveva detto una volta il re, “che mia madre mi abbia dato questo nome perché io stessi con i piedi per terra e provassi ad essere una persona ordinaria nei confronti del popolo”. Il sovrano viene ricordato come molto attento ai bisogni dei cittadini: “Dopo aver visitato persone in ogni parte della Thailandia – aveva raccontato – ho imparato ad amare il mio popolo. Questo mi ha portato alla mente la frase familiare: ‘Il mio posto sulla terra è tra i mei sudditi, tutti i thai’”.

L’opera di re Bhumibol, ricordano i cittadini, avveniva secondo tre fasi. Prima c’era la comprensione delle cose che doveva fare, poi la scoperta del modo migliore per affrontare il problema e infine lo sviluppo della soluzione fin dove fosse possibile. Nel libro “Cose su Sua Maestà che la gente thai vorrebbe sapere”, viene riportata questa frase pronunciata dal re: “Se non ho alcuna conoscenza dell’agricoltura, come posso conversare con i sudditi contadini? Non posso. Devo prima imparare il loro lavoro”.

Durante il suo regno, Bhumibol ha fatto sviluppare strutture per la conservazione dell’acqua e ha promosso la costruzione di impianti di irrigazione per dare la possibilità agli agricoltori di coltivare il riso anche durante la stagione estiva, che di solito è molto secca.

Grazie al re fu introdotta in Thailandia la politica dell’“economia autosufficiente”. Egli pensava che lo sviluppo del Paese dovesse “essere portato avanti passo passo”, senza affrettare i tempi. Il primo obbiettivo era quello di garantire al Paese un’economia autosufficiente e a tutte le persone la possibilità di vivere in modo dignitoso. Ad un giornalista della Bbc che nel 1979 gli chiedeva se il Paese stesse “vincendo contro l’insurrezione comunista”, il re rispondeva: “Non lo so, però so che stiamo vincendo contro la fame. Non stiamo combattendo contro persone, ma contro la fame. Vogliamo che tutti abbiano una vita migliore, anche quelli che voi chiamate ribelli comunisti. Così tutti saranno felici”.

Re Bhumibol era anche il simbolo dell’unità della Thailandia: “L’unità – aveva detto – non significa che tutti sono una eco di quello che dicono altri, perché così la nostra vita sarebbe senza senso. Si può non essere d’accordo gli uni con gli altri ma essere comunque in armonia. In caso contrario diventiamo tutti inutili”.

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