02/06/2006, 00.00
INDIA
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Cristiani in India, riconosciuti innocenti dopo due anni di carcere

di Nirmala Carvalho
Un tribunale in Madhya Pradesh scagiona 16 cristiani accusati di omicidio: testimonianze inventate e mancanza di prove. Vescovi locali: nella zona aumentano le attività anti-cristiane, gli estremisti indù vogliono creare la stessa atmosfera d intolleranza del Gujarat.

Bhopal (AsiaNews) – Dopo due anni passati in carcere per false accuse, 16 cristiani in Madhya Pradesh, India, sono stati giudicati innocenti. Ad emettere il verdetto, il 31 maggio scorso, è stata la Corte di Alirajpur, nel distretto di Jhabalpur. I 16 detenuti erano accusati di omicidio e tentato omicidio nell'ambito di scontri verificatisi  tra l'11  e il 17 gennaio 2004 tra cristiani e membri del gruppo estremista indù Rashtrya Swayam Sevak Sangh (Rss).

I giudici hanno scagionato i 16 da tutte le accuse per mancanza di prove. La Corte ha, inoltre, dichiarato che le testimonianze prodotte dall'accusa sono state appositamente fabbricate e manipolate. All'epoca dei fatti la polizia arrestò il gruppo di cristiani in seguito alla morte, in quegli scontri, di un attivista dell'Rss e al ferimento di altri 10. I 16 furono incarcerati solo in base a sospetti e sia l'Alta corte del Madhya Pradesh, che la Corte suprema negarono loro il rilascio su cauzione.

Soddisfatto del verdetto il portavoce della Conferenza episcopale del Madhya Pradesh, p. Anand Muttungal, che ha giocato un ruolo importante nel processo, lavorando per dimostrare l'innocenza dei cristiani. "La decisione della Corte – dichiara – vendica ancora una volta la Chiesa".

Appresa la notizia, p. Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana, ha detto ad AsiaNews: "Erano in carcere seppur innocenti; questo incidente aiuterà sicuramente a rafforzare la fiducia della gente nel sistema giudiziario del nostro Paese". "Due anni in prigione senza colpe – aggiunge – suscita una seria preoccupazione in tutti quelli, che credono in valori come libertà, giustizia e onestà".

Continua però nella zona la persecuzione a danno dei cristiani. Negli ultimi mesi il distretto di Jhabalpur è diventato teatro di attività anti-cristiane perpetrate nel silenzio della popolazione locale. La stessa Conferenza episcopale del Madhya Pradesh, denuncia che questa campagna di intimidazione comprende "conversioni forzate all'induismo, attacchi ai luoghi di culto da parte dei gruppi fondamentalisti, nell'intento di creare la stessa atmosfera di intolleranza, che si respira in Gujarat". E le autorità rimangono a guardare.

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