27/02/2007, 00.00
INDIA
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Cristiani portano all’Alta Corte la legge anti-conversione dell’Himachal Pradesh

Dopo l’entrata in vigore della controversa legge, la comunità cristiana e i dalit si appellano all’Alta Corte; attivista cristiano ha definito la norma “inaccettabile, un tradimento alle promesse del partito del Congress di considerare le esigenze delle minoranze religiose in India”.
New Delhi (AsiaNews) – Cristiani e dalit si appelleranno all’Alta Corte contro la legge anti-conversione di recente entrata in vigore nello Stato indiano dell’Himachal Pradesh. La decisione è stata presa durante un incontro organizzato dall’All India Christian Council (Aicc, che raccoglie migliaia di organizzazioni, enti e personalità cristiane) il 22 febbraio a Shimla.
 
Tre giorni prima Vishnu Sadashiv Kokje, governatore dell’Himachal Pradesh, aveva ratificato e mandato in vigore la controversa legge, approvata dal parlamento il 19 dicembre 2006; essa punisce chi converte altre persone “usando mezzi fraudolenti”. La pena prevista arriva fino a due anni di carcere e/o 25 mila rupie di multa. Se il convertito è un dalit, un tribale o un minore, le pene sono raddoppiate. Se qualcuno vuole cambiare fede, deve darne informazione “30 giorni prima” alle autorità distrettuali: per chi trasgredisce è previsto un mese di carcere e/o mille rupie di multa. Chi, invece, riabbraccia la religione precedente, non viola la legge.
 
John Dayal, segretario generale dell’Aicc e membro del Consiglio per l’integrazione nazionale, ha annunciato la decisione presa da “cristiani, dalit e organizzazioni di massa” di adire la Corte suprema “se non avremo una decisione favorevole dalle autorità statali”. “Governatore, premier e leader del Congress a New Delhi, compresa Sonia Gandhi, debbono annullare la legge” approvata senza un’adeguata discussione. Dayal ha espresso “preoccupazione” per questa legge che “colpisce cristiani, buddisti e altre fedi”.
 
Joseph D’Souza, presidente dell’Aicc, ha definito la legge “inaccettabile, un tradimento alle promesse del partito del Congresso di considerare le esigenze delle minoranze religiose in India.” Rakesh Bahadur, membro per l’India settentrionale della Conferenza nazionale delle organizzazioni Dalit, ha detto che la legge permetterà di colpire “i dalit che combattono le oppressioni di casta e che vogliono scegliere la fede che preferiscono. Viola i diritti fondamentali di ogni cittadino, previsti dall’art. 25 della Costituzione indiana e dall’art. 18 della Dichiarazione universale dei diritti delle Nazioni Unite”.
 
L’Himachal Pradesh è l’8° Stato indiano che approva una legge anticonversione. Ma il Tamil Nadu ha revocato la legge lo scorso giugno e diversi Stati non hanno emanato le norme di attuazione per le sanzioni contro le violazioni.
 
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