19/09/2011, 00.00
MYANMAR
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Delegato apostolico in Myanmar in visita all’arcidiocesi di Mandalay

di Yaung Ni Oo
Il rappresentante pontificio ha celebrato una messa nella cattedrale del Sacro Cuore. Ai fedeli: l’amore è il centro della vita umana. Egli ha visitato un seminario e annunciato una nuova visita all’inizio del 2012. Appello dei vescovo di Myitkyina per la pace nello Stato Kachin. Si aggrava la situazione dei profughi, in fuga dalla guerra fra esercito e truppe ribelli.
Mandalay (AsiaNews) – Questa mattina a Mandalay il delegato apostolico per il Myanmar, mons. Giovanni d'Aniello, ha celebrato una messa nella cattedrale cattolica del Sacro Cuore; al termine della funzione, egli ha incontrato il vescovo di Myitkyina mons. Francis Daw Tang, insieme a sacerdoti e semplici fedeli. Il rappresentante pontificio si è intrattenuto a lungo con la comunità locale, sottolineando nei suoi dialoghi l’importanza dell’amore nella vita umana e in un’ottica cristiana. Il prelato ha quindi visitato il seminario di PyinuOo Lwin, una piccola cittadina a un’ora di strada da Mandalay, poi ha pranzato con un gruppo di fedeli dell’arcidiocesi. Mons. D’Aniello ha infine ringraziato la comunità cristiana per la “calorosa accoglienza” ricevuta, annunciando una seconda visita nell’arcidiocesi di Mandalay per l’inizio del 2012.

Nei giorni scorsi il vescovo di Myitkyina ha lanciato un appello ai cristiani perché lavorino per la pace nel Paese, invitandoli inoltre a pregare per i leader politici del Myanmar e gli sfollati della guerra fra esercito birmano e milizie ribelli nello Stato Kachin (nel nord, al confine con la Cina). Mons. Francis ha parlato il 14 settembre scorso, durante l’annuale festa della esaltazione della Santa Croce, che si è tenuta alla Ahlam Cross, sulla cima del monte Inkhine, nello Stato Kachin.

Di recente l’area – in cui vivono circa 100mila cattolici – è stata teatro di una guerra civile fra il Kachin Indipendence Army (Kia) e l’esercito. Divampati il 9 giugno scorso, gli scontri hanno causato decine di morti e nella zona è ancora alta la tensione nonostante i tentativi di mediazione. Intanto fonti locali riferiscono che la situazione nei campi profughi è in continuo peggioramento: il cibo comincia a scarseggiare e cresce il numero di malati e indigenti. 

Per contribuire allo sviluppo della popolazione Kachin, la Chiesa cattolica ha elaborato diversi progetti che mirano a promuovere l’istruzione: il primo riguarda l’apertura di una scuola per infermieri professionali, che potranno lavorare sia in città che nelle aree più remote; vi è poi la costruzione di scuole in zone finora sprovviste di centri educativi, gestite da sacerdoti ma affiliate al sistema scolastico nazionale birmano. Ogni parrocchia di Myitkyina dispone inoltre di un centro di accoglienza che fornisce cibo e alloggio, oltre a una formazione religiosa e al catechismo. La Chiesa contribuisce infine al mantenimento degli studenti più bisognosi e meritevoli, attraverso borse di studio da utilizzare nelle università o nei centri vocazionali.
 
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