15/04/2016, 13.09
INDIA
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Delhi: la storia di Jyoti Kumari, dagli stracci al giornale dei bambini di strada

Dal 2002 l’associazione Chetna, che opera in favore dei bambini senza tetto, pubblica il giornale Balaknama. All’inizio era un semplice trimestrale, oggi è un mensile stampato in 10mila copie. Il giornale raccoglie storie di vita e soprusi quotidiani. I reporter sono gli stessi bambini di strada, a cui la Ong vuole offrire un futuro migliore.

New Delhi (AsiaNews) – Matrimoni precoci, abusi sui minori, alcolismo e violenza della polizia: sono i principali temi trattati dal Balaknama, il giornale dei bambini di strada di New Delhi. Jyoti Kumari, che fino a pochi anni fa viveva nella povertà e senza speranze per il futuro, ha raccontato ad Agence France-Press la sua storia e quella del giornale. Lanciato nel 2002 come trimestrale di otto pagine, oggi è un mensile stampato in 10mila copie. La sfida più grande è trovare i fondi, per continuare a realizzare i sogni dei bambini e offrire loro migliori condizioni di vita.

Oggi Kumari ha 16 anni ed è tra i “senior” del giornale Balaknama (“La voce dei bambini” in hindi), che conta circa 70 reporter. È cresciuta con un padre alcolista e malato, e insieme ai suoi cinque fratelli rovistava tra i rifiuti per cercare materiali riciclabili. Spesso era costretta a chiedere l’elemosina per poter mangiare.

La svolta è arrivata nel 2010, quando una volontaria dell’associazione Chetna (Childhood Enhancement through Training and Action), ha visitato la sua baracca e le ha proposto di frequentare il programma di istruzione a distanza, che la Ong offre in modo gratuito. “Sono rimasta davvero impressionata quando quell’insegnante mi ha spiegato il valore dell’educazione e le opportunità che offre, anche per una povera bambina disperata come me”, racconta la giovane, che nel frattempo si trasferisce in un rifugio per senza tetto.

Kumari ha iniziato a studiare e in contemporanea i volontari del Chetna le hanno mostrato il lavoro del giornale, la cui sede si trova nei locali dell’associazione. La ragazza ha cominciato con alcuni seminari sul giornalismo e in breve tempo è arrivata a seguire delle storie e a fare interviste.

Oggi è una reporter attiva del giornale, che raccoglie le testimonianze delle famiglie che vivono sotto i cavalcavia o sui marciapiedi. La ragazza spera di “fare la differenza” per queste persone. “Come quella volta in cui – dice con una risata – uno zio ubriacone che viveva nel vicinato si è ravveduto del suo cattivo comportamento verso la moglie e i figli, dopo che abbiamo pubblicato la sua storia”.

Una delle inchieste più famose del giornale è stata quella che denunciava un’abitudine diffusa tra la polizia di Delhi: utilizzare i bambini di strada per recuperare i corpi che venivano dilaniati sulle rotaie dei treni, negli episodi di suicidio o incidente. La denuncia del giornale ha costretto le autorità a interrompere la pratica.

Sanjay Gupta, direttore del Chetna, spiega quanto “sia importante capire che il nostro giornale è un vero tentativo per sostenere i bambini. È lo strumento perfetto per il loro sviluppo”. Il mensile ha accresciuto il numero di lettori, ma deve fronteggiare in continuazione la carenza di fondi. Il direttore riferisce che una copia costa 2 rupie [meno di un centesimo], “ma ancora tante persone non lo comprano. È una questione di mentalità”.

Il giornale è diffuso soprattutto tra i bambini senza tetto e le loro famiglie, anche se molti sono analfabeti e non riescono a leggerlo. La lettura avviene tramite gli stessi reporter, come Kumari, che riportano le notizie. La ragazza conclude: “Sappiamo che nessuno dei grandi quotidiani si preoccupa di scrivere notizie che ci interessano. Avere l’opportunità di esprimere noi stessi è la cosa più importante”.

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