21/06/2021, 14.52
BANGLADESH
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Dhaka, attivista cattolica nel mirino dei radicali indù

di Sumon Corraya

Angela Gomes, leader del Banchte Shekha, attaccata dai vertici del Bangladesh Jatiya Hindu Mahajote. La sua “colpa” è di aver promosso una battaglia per i pari diritti delle donne in materia di eredità. Molti fedeli indù si schierano a difesa della fedele cattolica, vincitrice in passato del Nobel asiatico per il suo lavoro a favore di poveri ed emarginati. 

Dhaka (AsiaNews) - L’ong cristiana Banchte Shekha (Impara a sopravvivere), guidata dalla cattolica Angela Gomes, è finita nel mirino del gruppo indù Mahajote, che ne ha denunciato le attività il 19 giugno scorso durante un incontro al Circolo della stampa della capitale. Secondo Gobinda Chandra Pramanik, segretario generale del Bangladesh Jatiya Hindu Mahajote, il movimento cristiano e la Manjsher Janno Foundation “promuovono attività contro gli indù”. E alle parole fa seguire la minaccia di “terribili conseguenze” se non cambieranno rotta. 

Alla base dell’attacco, vi è la battaglia per l’uguaglianza promossa dal gruppo cristiano a favore delle donne. Nella tradizione induista, infatti, esse non hanno alcun titolo né pretesa in caso di eredità e non ricevono nulla dai loro genitori. Da tempo Banchte Shekha e altri gruppi hanno promosso una lotta per le pari opportunità con l’obiettivo di cambiare le norme in tema di successione. 

Le due ong incriminate si sono distinte in questi anni per la loro opera a favore di poveri ed emarginati. La Manjsher Janno Foundation è in prima fila nella difesa dei diritti umani e nell’assistenza di base, oltre a promuovere campagne contro abusi e violenze contro le minoranze. La Banchte Shekha opera dal 1976 per migliorare la condizione femminile, tanto delle donne quanto delle bambine, sotto il profilo socio-economico. Un’opera apprezzata che ha portato la responsabile Angela Gomes a vincere il Ramon Magsaysay Award, meglio conosciuto come il Nobel dell’Asia. 

Interpellata da AsiaNews, l’attivista conferma che “non stiamo lavorando contro gli indù”, ma “operiamo per persone di tutte le fedi. Le accuse contro di noi sono false”. Una opera tanto apprezzata da essere difesa da fedeli indù e altri movimenti che attaccano l’approccio radicale del Bangladesh Jatiya Hindu Mahajote e condannano le accuse lanciate ai cristiani. “Le ong lavorano per un miglioramento della condizione femminile” sottolinea Sunjon Roy, giovane indù. “In India, gli indù hanno modificato la legge sull’eredità e oggi beneficiano di uguali diritti, tuttavia alcuni leader radicali in Bangladesh non vogliono questo cambiamento”. 

Il movimento radicale indù si è distinto negli ultimi tempi anche per altre battaglie: fra queste, la costruzione di più templi e luoghi di culto, lo stanziamento di maggiori fondi per le minoranze nel budget nazionale, l’introduzione di un sistema elettorale diverso per la comunità indù cui vanno riservati di diritto 60 posti. Essi chiedono anche un ministero per le minoranze e introdurre una festa nazionale in occasione della festa indù di Rathajatra. 

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