12/08/2014, 00.00
INDONESIA - ISLAM
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E' Aceh la base operativa del Califfato islamico in Asia. Via al reclutamento e all'indottrinamento

di Mathias Hariyadi
Frange del movimento jihadista già attive in 16 province dell’arcipelago indonesiano. Migliaia di persone hanno prestato giuramento al leader fondamentalista Abu Bakar Al-Baghdadi. La maggior parte sono veterani del jihad con alle spalle esperienze in Afghanistan o, sul fronte interno delle Molucche. Jakarta: alcune zone sono “terreno fertile” per l’arruolamento.

Jakarta (AsiaNews) - Non ha ancora compiuto gesta eclatanti nel Paese asiatico, ma la sezione indonesiana dello Stato islamico (ex Isis, Stato islamico dell'Iraq e del Levante) ha già avviato - come emerso di recente - reclutamenti di massa in oltre 16 province dell'arcipelago. In particolare Aceh, la più occidentale e nella quasi totalità musulmana, si sta trasformando in una sorta di porto franco per gli estremisti sunniti, con operazioni di lavaggio del cervello e indottrinamento soprattutto dei giovani. Secondo un'inchiesta pubblicata dal quotidiano locale Serambi, in almeno 21 distretti di Aceh vi è una infiltrazione massiccia di militanti, mentre in migliaia hanno prestato giuramento di fedeltà al capo del Califfato, il leader fondamentalista Abu Bakar Al-Baghdadi. 

La scorsa settimana un uomo identificato come Abu Jundullah ha dichiarato di essere a capo della falange di Aceh del movimento islamista; la fondazione del gruppo risalirebbe al 1mo gennaio 2014 e, secondo quanto afferma il leader "non siamo la filiale indonesiana dell'Is, ma agiamo direttamente sotto la guida di Al-Baghdadi e siamo tutti abitanti di Aceh". 

Per il leader islamico indonesiano Jundullah la presenza dello Stato islamico si spiega con il "grande lavoro" compiuto in Siria e in Iraq; la maggior parte degli affiliati ad Aceh sono veterani jihadisti, reduci dalle guerre in Afghanistan e dal violento conflitto interreligioso a Moro e Ambon, nelle Molucche, dal 1999 al 2002. 

Egli aggiunge inoltre che l'obiettivo è trasformare "prima del 2015" tutti i distretti di Aceh in "sedi" dello Stato islamico ed è già iniziata l'opera di propaganda nelle campagne. 

Al contempo si fa sempre più nutrito il fronte dei leader religiosi musulmani di Aceh, che condannano la presenza di affiliati dell'Is nella provincia; sono dozzine gli ulema e gli esperti di legge islamica contrari alla presa di potere degli islamisti. Anche Jakarta lancia l'allerta, col capo dell'antiterrorismo - il gen. Ansyaad Mbai -  che conferma il "terreno fertile" trovato dal movimento jihadista internazionale in alcune province del Paese, soprattutto in un'ottica di reclutamento. Nei giorni scorsi un blitz dei reparti speciali della polizia nel distretto di Ngawi, nella provincia di East Java, ha portato al fermo di due sospetti; sequestrate pistole, bandiere dell'Isis e un libro che inneggia al jihad. 

L'Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è sempre più spesso teatro di attacchi o episodi di intolleranza contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica (sharia), in seguito a un accordo di pace fra governo centrale e Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), e in molte altre aree (come Bekasi e Bogor nel West Java) si fa sempre più radicale ed estrema la visione dell'islam fra i cittadini.

 

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