04/01/2010, 00.00
SRILANKA
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Elezioni presidenziali: il gen. Fonseka incontra mons. Ranjith

di Melani Manel Perera
Libertà religiosa, politiche per le minoranze, economia e riforme i temi più caldi. Ma avanzano i timori di brogli.
Colombo (AsiaNews) – Lo Sri Lanka si prepara alle elezioni presidenziali del 26 gennaio 2010. Tra i 22 candidati rappresentanti delle diverse forze politiche ci sono anche il presidente in carica Mahinda Rajapaksa e il gen. Sarath Fonseka, espressione dei partiti di opposizione UNP (United National Party) e JVP (People’s Liberation Front).
 
Proprio Fonseka ha incontrato il 1° gennaio scorso l’arcivescovo cattolico di Colombo mons. Malcom Ranjith. I temi principali dell’incontro sono stati l’impegno per la coesistenza tra i gruppi etnici presenti sull’isola, l’avvio di un dialogo interreligioso e le politiche per l’unità nazionale. Fonseka ha promesso che seguirà i consigli delle autorità religiose una volta in carica.
 
In particolare, mons. Ranjith ha chiesto a Fonseka una soluzione permanente e condivisa sui problemi della libertà religiosa e di parola, della costruzione di luoghi di culto, e delle minoranze.
 
Altri temi caldi della campagna elettorale saranno l’economia e le riforme. Il futuro presidente non potrà ignorare la situazione di crisi e disagio sociale della popolazione e i problemi legati allo sviluppo economico delle zone del Nord e dell’Est del Paese, fino a poco tempo fa sotto la guerra.
 
Su questi aspetti è intervenuta l’organizzazione non governativa National Peace Council, impegnata nel processo di pace in Sri Lanka. In una nota essa si è espressa a favore di una rigenerazione morale dell’attività politica attraverso “l’abolizione della presidenza esecutiva, la devoluzione dei poteri in favore delle province e la de-politicizzazione di alcune istituzioni chiave dello Stato”.
 
Intanto crescono i timori di brogli. Due istituti per la verifica delle elezioni, il Campaign for Free and Fair Elections (CaFFE) e People’s Action for Free and Fair Elections (PAFFREL) denunciano un piano per la manipolazione del voto, che starebbe avvenendo attraverso il rigetto delle schede di iscrizione dei profughi (100 su 200 domande nella sola provincia di Batticaloa). Altre irregolarità sarebbero causate da migliaia di doppie iscrizioni dovute alla registrazione di profughi con lo stesso nome in due distinte province. Infine, si starebbero verificando in questi giorni anche aggressioni fisiche a proprietà private e a individui.
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