22/10/2004, 00.00
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Ex presidente indonesiano si schiera a difesa di una chiesa cattolica

di Mathias Hariyadi
Abdurrahman Wahid (Gus Dur), musulmano moderato: "Garantire libertà religiosa per i cattolici, altrimenti porterò il caso in tribunale". Negli ultimi 14 anni 500 attacchi contro chiese cristiane nel paese.

Jakarta (AsiaNews) – L'ex presidente indonesiano Abdurrahman Wahid ha espresso "dura condanna" per la chiusura della scuola cattolica di santa Bernadetta a Cileduk (40 km ovest di Jakarta), avvenuta per mano di militanti islamici. "Il governo locale deve far aprire di nuovo la scuola" ha aggiunto l'ex presidente.

Wahid, conosciuto con l'appellativo di Gus Dur, parlando ieri nella sede della Nahdlatul Ulama, la più grande organizzazione musulmana del paese, ha invitato con forza le autorità locali a riaprire il complesso gestito dalle suore di Gesù Bambino, chiuso nei primi giorni di ottobre da membri del Fronte dei difensori dell'Islam (FPI). I fondamentalisti hanno eretto un muro di cemento davanti alle entrate dell'edificio per impedire ai cattolici di accedere alla palestra della scuola, situata nel villaggio di Cileduk, provincia di Banten.  Da 10 anni i cattolici utilizzavano la palestra per celebrare la messa, perché l'amministrazione locale si rifiutava di dare il permesso per costruire una vera chiesa.

Secondo Wahid i funzionari locali "sono responsabili della chiusura del complesso di santa Bernadette" e "hanno costretto i preti e le suore a firmare una dichiarazione in cui assicurano di non usare più la palestra come chiesa provvisoria". Un fatto grave, denuncia Gus Dur, che ha aggiunto: "A nome mio e della comunità musulmana del paese, invito il sindaco di Tangerang e il capo villaggio a non impedire nessun servizio religioso nel complesso di santa Bernadetta.". Wahid ha minacciato il ricorso legale se le autorità non prenderanno i provvedimenti adeguati: "Se queste mie richieste non saranno prese in considerazione, porterò il caso in tribunale" ha detto.

Gus Dur ha incontrato i rappresentanti della scuola di Santa Bernadetta, i sacerdoti, le suore e alcuni genitori. Parlando poi con i giornalisti, Gus Dur ha sottolineato che gli autori dell'attacco alla scuola cattolica si sono macchiati di un crimine contro la Costituzione: "Ogni cittadino indonesiano ha il diritto di esprimere il proprio credo e lo stato ha il compito di facilitare le necessità che sorgono al riguardo" ha detto l'ex presidente. Rivolgendosi ai leader musulmani del paese, Gus Dur ha detto: "Mi domando cosa stiano facendo loro dal momento che la minoranza cattolica viene vessata in questo modo da parte di altri cittadini".  L'ex presidente ha invitato i cittadini indonesiani a combattere ogni forma di avversione anti-religiosa e combattere gli integralisti.

Sulla situazione della minoranza cristiana è molto duro il giudizio di padre Franz von Magnis-Suseno, docente di filosofia al Driuarkara Institute in Jakarta: "Armonia religiosa e tolleranza? Tutte storie. Non posso più sopportare questi atti disgustosi" afferma p. Suseno, riferendosi ai vari recenti episodi degli integralisti islamici. "Quello di santa Bernadette non è un caso isolato" scrive il padre gesuita sul quotidiano protestante Suara Pembaruan. "Due mesi fa il sindaco di Bandung (capitale di Java ovest) ha promulgato in modo ufficiale un decreto per abbattere 12 chiese protestanti nella zona" sostiene il gesuita. "Da un po' di tempo le violenze contro le chiese, per lo più protestanti, sono molto frequenti.  Dal 1990 almeno 500 chiese sono state assaltate, una ogni settimana".

Padre Suseno afferma che "il problema è molto grave, dal momento che i fondamentalisti islamici affermano che il cristianesimo non deve esistere. Non nascondo il fatto che alcuni si siano convertiti al cristianesimo, ma non sono tantissimi" afferma lo studioso. "Sono stupito che l'opera di evangelizzazione sia usata e abusata tra i musulmani per  dare il via ad azioni violente".
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