13/07/2004, 00.00
COREA DEL NORD – COREA DEL SUD
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Famiglie del Nord e del Sud si riabbracciano dopo 50 anni

di Monica Romano

Seoul (AsiaNews) – Sta rientrando a casa un gruppo di 471 sud-coreani che domenica 11 luglio si sono recati in Corea del Nord per l'ormai tradizionale incontro delle famiglie separate da più di 50 anni a seguito della guerra di Corea (1950-53). Domani un altro gruppo più piccolo – 149 persone – partirà dalla città sud-coreana di Sokcho, al confine orientale, per riabbracciare i propri cari nella zona turistica speciale sul Monte Geumgang, in Corea del Nord.  

 "Anche questa volta, l'occasione di riconciliazione tra le famiglie e le Coree è stata molto commovente", dice ad AsiaNews un cittadino sud-coreano, Alberto Kim Seok-In, cattolico impegnato nel movimento dei focolari. "Una donna sud-coreana ultranovantenne, Rho Kum-bok, ha potuto incontrare finalmente il figlio, ormai anche lui anziano, Rim Seung-ho, di 73 anni. Rim le ha consegnato una lettera dove manifesta un dolore profondo per non aver potuto rivedere il padre e i fratelli", racconta Kim. 

Questo è il 10º incontro tra familiari e parenti del Nord e del Sud, dallo storico incontro nel giugno 2000 a Pyongyang dei leader delle Coree, il dittatore nord-coreano Kim Jong-Il - succeduto nel 1994 al padre Kim Il-Sung – e l'allora presidente sud-coreano Kim Dae-Jung, evento che ha segnato un disgelo nelle relazioni tra i due Paesi.

"Anche personalità importanti hanno potuto riabbracciare i loro familiari" – ci racconta suor Maria Yim, delle Suore di Gesù Buon Pastore a Seoul. Tra loro, Moon Jae-in, segretario alla presidenza per gli affari civili, che insieme alla madre di 77 anni si è recato in Corea del Nord per incontrare una zia, Gang Byeong-ok, di 55 anni.

La religiosa ci racconta che a causa del maltempo, i parenti non hanno potuto fare gite o passeggiate all'aperto come avviene di solito in queste occasioni, ma sono stati intrattenuti da spettacoli di teatro nord-coreano.

"I giorni degli incontri sono scanditi da attività programmate. – ci dice Ghimb Hong Rae, un funzionario cattolico che vive a Seoul - I familiari non hanno totale libertà di stare insieme e hanno degli orari prestabiliti per incontrarsi. Si evitano troppi contatti tra i familiari, ad esempio, i sud-coreani dormono in albergo, non vengono ospitati dai loro parenti".

Il desiderio di rivedersi ha anche creato un piccolo incidente diplomatico, sul quale per lo più i media sud-coreani hanno sorvolato. "Un anziano sud-coreano che desiderava tanto incontrare un caro amico d'infanzia – continua Ghimb - ha indicato il nome dell'amico facendolo passare per un familiare, mentre la riunificazione è prevista solo tra parenti. Ci si è accorti dell''inganno' solo dopo che i due si erano già incontrati. Il governo di Seoul ha anche dovuto scusarsi".

C'è un iter lungo e specifico per poter riabbracciare i propri cari in Corea del Nord. "Si deve presentare un'apposita domanda a una commissione del Ministero della riunificazione", ci dice ancora suor Maria Yim. "A sua volta, questa commissione, insieme all'importante contributo della Croce Rossa, presenta le domanda alla Corea del Nord, cui spetta l'ultima parola". Nella selezione delle migliaia di domande che arrivano al Ministero, ci sono alcuni criteri da seguire. "Hanno la priorità le domande che arrivano prima e i richiedenti più anziani. Soprattutto – questione molto delicata per i familiari – è necessario verificare se i parenti che si cercano in Corea del Nord sono ancora vivi", continua la religiosa, che racconta di aver conosciuto un sud-coreano che aveva seguito le procedure per incontrare i familiari al Nord. "Ricordo che un sacerdote aveva fatto domanda in occasione della prima riunificazione delle famiglie, alcuni anni fa. Ma il governo nord-coreano l'ha respinta perché si trattava di un sacerdote cattolico".

L'organizzazione delle riunificazioni tra le famiglie richiede molta pazienza da parte di Seoul, perché la Corea del Nord – ultimo baluardo del comunismo reale – è piuttosto restia ai contatti col resto del mondo. "Pyongyang ha imposto che gli incontri avvenissero esclusivamente in territorio nord-coreano per evitare che la popolazione stremata da fame e povertà vedesse il benessere e la libertà della Corea del Sud", dice ancora Ghimb. Al contrario, così riporta la notizia della riunificazione delle famiglie l'agenzia di Stato nord-coreana Kcna: "Le famiglie e i parenti divisi della Corea del Nord hanno parlato ai loro familiari del Sud della loro vita beata e felice sotto la cura del Partito coreano dei lavoratori".

Non è stato facile organizzare questa riunificazione. Suor Maria Yim afferma che per questo decimo incontro vi sono state molte difficoltà: "Domenica è stato l'anniversario della morte del presidente eterno Kim Il-Sung e pensavamo che Pyongyang avrebbe rifiutato di tenere l'incontro in quella data".

Per celebrare la ricorrenza nazionale, la Kcna non ha perso occasione per fare propaganda al regime: "Kim-Il Sung ha sconfitto due temibili imperialismi, ha reso il popolo padrone del Paese e ha guidato la rivoluzione sociale….costruendo un forte Paese socialista indipendente e auto-sufficiente nella difesa nazionale e nello stabilire un esempio luminoso di creazione e costruzione…Kim Il-Sung vivrà sempre nel cuore del genere umano, come sole del Juche [principio dell'autonomia totale, ndr] e della prosperità del Paese".

 

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