09/01/2006, 00.00
FILIPPINE
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Filippine, comunità cristiane chiedono indagini su esecuzioni sommarie

di Santosh Digal

Una delegazione internazionale della Chiesa metodista unita chiede giustizia per garantire le "minacciate libertà civili".

Manila (AsiaNews) – Una delegazione internazionale di esponenti della Chiesa metodista unita ha chiesto al governo filippino di fare luce sulle numerose esecuzioni sommarie di operatori religiosi, attivisti per i diritti umani e giornalisti nel paese.

Il 6 gennaio scorso, i membri della delegazione - da Stati Uniti, Europa, Africa, Russia e Filippine - hanno incontrato i rappresentanti dell'ambasciata Usa, quelli di governo, esercito, Ong e le persone vittime dirette di violenze. Gli intervenuti hanno sottolineato l'urgenza che il presidente, Gloria Macapagal-Arroyo, si impegni in modo deciso nel preservare le libertà civili nel paese. All'incontro erano presenti anche alcuni membri delle Chiese metodiste locali, che hanno accusato esercito e polizia di essere responsabili della morte dei loro cari. I militari - secondo quanto si legge nel comunicato stampa emesso dalla delegazione - hanno respinto le accuse.

Lo stesso comunicato ricorda, comunque, che "a causa dell'alto livello di paura e intimidazioni tra le vittime, risulta difficile identificare i responsabili, i quali rimangono per lo più impuniti". "Questo - continua - è una minaccia alla qualità della vita civile nelle Filippine".

Secondo il partito di estrema sinistra Bayan Muna, i cui membri sono stati spesso vittime di assassini commessi da ignoti, più di 100 attivisti e operatori cristiani sono stati uccisi da quando è al governo la Arroyo, nel 2001. Nel suo rapporto annuale sulla libertà di stampa nel 2005, Reporter senza frontiere (Rsf), ha inserito le Filippine al secondo posto, dopo l'Iraq, come paese più pericoloso per i giornalisti. L'anno scorso il bilancio dei morti è stato 7.  Rsf aggiunge poi che i rischi non vengono più da gruppi armati ma da uomini politici, uomini d'affari e trafficanti "pronti a tutto per far tacere i giornalisti che indagano sulle loro pratiche illegali".
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