15/07/2017, 10.30
ISRAELE - PALESTINA
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Gerusalemme sigillata a seguito dell’attacco alla Spianata

Chiuso l’accesso fino a domani, quando si terrà un incontro del gabinetto di sicurezza. Morti due poliziotti israeliani drusi. Netanyahu promette che non ci saranno modifiche allo status quo, ma la Spianata delle Moschee resta al centro di tensioni e violenze.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – A seguito dell’attacco di ieri mattina in cui sono morti i tre assalitori e i due poliziotti drusi, tutti arabo-israeliani, le forze di sicurezza ebraiche hanno chiuso l’accesso alla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio per la religione ebraica) fino a domani, domenica 16 luglio.

La polizia israeliana ha trattenuto 58 lavoratori dell’Islamic Endowment (o Waqf), i custodi della Spianata, per interrogarli sull’accaduto. Nel pomeriggio, la polizia ha trattenuto Muhammed Ahmad Hussein, il gran muftì di Gerusalemme, mentre guidava la preghiera del venerdì fuori della Città vecchia, alla Porta di Damasco, e criticava la decisione di chiudere la Spianata. È stato rilasciato più tardi.

La Spianata rimarrà chiusa fino a domani, per poi essere riaperta gradualmente ai fedeli islamici a seguito di un incontro del gabinetto di sicurezza. Era la prima volta in anni che nell’area non si teneva la preghiera del venerdì: a quanto riferiscono fonti del Waqf a Haaretz, l’ultima volta era accaduto nel 1969.

Tuttavia, la decisione è stata colta con relativa calma dai palestinesi, e non si sono verificate ulteriori violenze. Durante una telefonata, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso al presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas che lo status quo della Spianata – secondo il quale l’area è riservata alla preghiera solo ai musulmani – non cambierà. Dal canto suo, Abbas ha condannato l’attacco.

La Spianata delle Moschee si conferma essere un nervo scoperto fra le due parti. Molti palestinesi temono che venga messo in discussione lo status quo e ad esacerbare le tensioni ci sono le continue incursioni di estremisti ebraici che chiedono che la moschea venga distrutta per spazio a un tempio ebraico.

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