13/04/2013, 00.00
INDIA
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Gesuita indiano: Come Papa Francesco, ricominciamo a leggere la Bibbia

di Nirmala Carvalho
P. Errol Fernandes sj, docente di teologia al seminario di Mumbai, commenta il discorso del Santo Padre ai componenti della Pontificia commissione biblica. L’importanza di riscoprire le Sacre Scritture e il messaggio di amore, giustizia e pace, valido per le persone di ogni credo.

Mumbai (AsiaNews) - "La Bibbia è la Parola di Dio in forma umana: infallibile in quanto Parola di Dio, ma condizionata dallo spazio e dal tempo, perché usa parole umane. Per questo la Bibbia è fondamentale e deve esserlo persino migliaia di anni dopo la sua composizione". Ne è convinto p. Errol Fernandes sj, gesuita, docente di teologia al seminario arcidiocesano di Mumbai ed esperto di comunicazione, che in un'intervista ad AsiaNews commenta il discorso di papa Francesco tenuto ieri alla Pontificia commissione biblica. "La Bibbia - ha ricordato - va sempre interpretata all'interno della grande Tradizione della Chiesa". Consapevole della necessità di far riscoprire alla gente le Sacre Scritture, di recente il gesuita ha condotto otto lezioni sul tema "Come leggere il Vangelo". Di seguito, l'intervista di p. Fernandes ad AsiaNews.

Papa Francesco ha detto che la Bibbia deve essere sempre interpretata all'interno della grande Tradizione della Chiesa. Cosa ne pensa?

La Chiesa cattolica ha dato sempre uguale importanza alle Sacre Scritture e alla tradizione. Mentre le Scritture potrebbero essere interpretate come la forma scritta della Parola di Dio, la tradizione è ciò che "precede e supera" la Parola scritta. Per il papa la Bibbia è il risultato di un'esperienza di riflessione, discernimento, condivisione e comunicazione di una comunità, e non solo di un individuo. Questo perché la Parola di Dio non è statica, ma è un qualcosa di dinamico e sempre nuovo. La Bibbia è la Parola di Dio in forma umana: da una parte è infallibile (perché è la Parola di Dio), dall'altra è condizionata dallo spazio e dal tempo (perché usa parole umane). Questa è la ragione per cui la Bibbia è fondamentale e deve esserlo persino migliaia di anni dopo la sua composizione.

Come esperto delle Sacre Scritture, qual è l'interesse della Parola di Dio nell'Anno della fede?

Mi considero uno studente delle Sacre Scritture, piuttosto che un esperto. E non lo dico per umiltà, ma perché è un dato di fatto, ho sempre qualcosa da imparare. Ho tenuto molte lezioni sul Nuovo Testamento e ogni volta che mi preparo scopro qualcosa di nuovo da imparare e comunicare agli altri. Di recente la Chiesa cattolica è diventata più aperta allo studio delle Sacre Scritture, e per questo vuole imparare ancora e ancora. Anche le persone stanno realizzando che la Parola di Dio e la loro vita non sono lontane l'una dall'altra, come a volte accadeva in passato. La gente sta diventando consapevole che se legge i testi nel giusto contesto, la Parola di Dio è fondamentale anche oggi.

Quali sono le difficoltà nell'insegnare le Sacre Scritture?

La sfida più grande nell'insegnare le Scritture, sia ai seminaristi che ai laici, è di spingerli a perseverare nella ricerca, e leggere e riflettere da soli. Poiché la Parola di Dio è dinamica e sempre nuova, cerco di tracciare una mappa da seguire, piuttosto che dare loro risposte pronte. Dal momento che "non è solo dalle Sacre Scritture che la Chiesa trae la sua certezza su ogni cosa che è stata rivelata", anche noi dobbiamo fare la nostra parte nel trovare quello che Dio ci dice in un particolare momento della storia. Questo resta una sfida.

Nella società multiculturale e multireligiosa dell'India, le persone di altre fedi come percepiscono la Parola di Dio?

Se per Parola di Dio intendiamo la Bibbia, allora gli insegnamenti di amore, giustizia e pace sono accettati dalla maggior parte delle persone di ogni religione.

Un suo commento alle parole di ieri di papa Francesco

Il Santo Padre non ha detto nulla di nuovo, ma ha ribadito che il Concilio Vaticano II aveva parlato in modo ampio e maturo di come una persona deve approcciarsi alla Parola di Dio. La Dei Verbum è un documento molto aperto e maturo su come i cattolici devono interpretare la Parola divina. È un bene che il papa ce lo abbia ricordato. La Dei Verbum aveva già parlato delle Sacre Scritture e della Tradizione, e il papa ci ricorda l'aspetto comunitario della Parola di Dio. Questo è richiesto e necessario, dal momento che la parola non è una proprietà privata di un individuo, né di una particolare comunità, ma è la comunicazione di Dio all'intero cosmo. 

 

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