05/06/2017, 11.42
GRAN BRETAGNA
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Gli attentati islamici pesano sulla campagna elettorale. La svolta Corbyn

Il leader della sinistra rivede le sue posizioni nei confronti dell'Islam. E accusa la sfidante conservatrice May di avere tagliato i fondi per la polizia e gli 007. Stop della premier ad ogni forma di tolleranza all’estremismo. Arabia saudita e Paesi del Golfo chiamati in causa come sostenitori dell'estremismo islamista.

Londra (AsiaNews/Agenzie) – Gli attentati di matrice islamica in Gran Bretagna stanno pesando sulla campagna elettorale e sui programmi dei due sfidanti Theresa May e Jeremy Corbyn che sono stati indotti a rivedere le loro posizioni in politica estera e interna in senso più restrittivo.

I jihadisti dello Stato islamico hanno rivendicato l'attacco terroristico di Londra il 3 giugno scorso, quando tre terroristi armati di coltelli  hanno ucciso 4 persone e provocato 48 feriti, 21 dei quali in gravi condizioni. La polizia li ha poi uccisi tutti e tre. Il terzo attacco terroristico mortale in Gran Bretagna in meno di tre mesi, a pochi giorni dalle elezioni politiche che si terranno l'8 giugno. Questa sera ci sarà una veglia per le vittime vicino a Tower Bridge, uno dei luoghi dell'attentato, continuato poi a Borough Market. Ieri sera la popstar americana Ariana Grande accanto ai grandi nomi dello spettacolo internazionale del calibro di Pharrell Williams e Justin Bieber ha tenuto a Manchester un concerto di beneficenza intitolato "Praying for London", dopo il recente attacco terroristico del suo precedente concerto nella città. L’allarme nel Paese resta al massimo livello.

Theresa May, che è stato ministro dell’Interno per sei anni prima di assumere l’incarico di primo ministro dopo il voto di Brexit l'estate scorsa, ha dichiarato che la risposta della Gran Bretagna alla minaccia terroristica adesso deve cambiare. "Non possiamo e non dobbiamo fingere che le cose possano continuare come sono", ha detto, aggiungendo che “c'è troppa tolleranza all'estremismo nel nostro Paese". Per la May battere l’ideologia islamista “è una delle più grandi sfide del nostro tempo” e che non può essere fatta solo con la sicurezza e l’antiterrorismo, ma anche sul terreno delle idee e su internet, “per evitare la propagazione dell’estremismo e delle operazioni terroriste”."Assumeremo ogni misura necessaria e forniremo ogni ulteriore risorsa possibile alla polizia e ai servizi di sicurezza", ha concluso.

Gli ultimi eventi hanno cambiato l’atteggiamento anche del principale sfidante di May, Jeremy Corbyn, del partito dei Lavoratori, che fino all'attentato di Manchester sottolineava come il ruolo della Gran Bretagna nelle guerre nei Paesi musulmani alimentasse il rischio di terrorismo in casa. Le ultime parole di Corbyn, invece, hanno echeggiato il richiamo del primo ministro per l'unità. "Questo è un atto sconvolgente di violenza contro le persone e deve essere condannato totalmente e senza riserve", ha detto.

Dopo la sospensione della campagna elettorale per tre giorni di lutto Corbyn non ha dismesso la sua cravatta nera. E dimentico delle sue aspre critiche all’interventismo militare della Gran Bretagna ha sferrato la sua offensiva in un discorso sulla politica estera tenuto a Londra. "La guerra al terrore così non funziona", ha affermato annunciando la necessità di una revisione strategica. Ha anche criticato il governo May colpevole per aver ridotto i bilanci della polizia. "Molti esperti, inclusi i professionisti dei nostri servizi di intelligence e di sicurezza, hanno indicato i legami tra le guerre che il nostro governo ha sostenuto o combattuto in altri Paesi, come la Libia, e il terrorismo qui a casa". “So che i londinesi e il popolo britannico in ogni angolo del Paese si sono posti a difesa dei nostri valori e della nostra diversità”, ha concluso, evidenziando come questa sia la peggiore campagna elettorale di cui si ricordi. “Non riesco a ricordare altre elezioni dove ci sia stato qualcosa di simile”. Corbyn ha comunque denunciato anche i finanziamenti dell’estremismo islamico che provengono da Paesi alleati dell’occidente e della Gran Bretagna. Londra, ha detto ieri, ha urgenza di avere “difficili dialoghi” con l’Arabia saudita e con altri Paesi del Golfo, sul finanziamento dell’estremismo islamico.

Si tratta di una vera e propria svolta politica, considerata la collocazione e le aperture del Partito dei lavoratori nel dibattito sull’islamizzazione del Paese che era giunto, per esempio, ad affrontare l’approvazione di tribunali islamici che legiferano ed emettono verdetti sulla base della sharia già presenti da anni sul territorio britannico.

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