12/05/2004, 00.00
thailandia
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Grandi file per "La Passione", e i buddisti escono dal cinema confusi

Bangkok (AsiaNews) – "La Passione di Cristo" sta provocando forti reazioni ma anche molta confusione in Thailandia, nazione a predominanza buddista.

Il film di Mel Gibson sulle ultime dodici ore di Gesù Cristo, che è sugli schermi dei cinema di Bangkok dallo scorso  29 aprile, ha colpito positivamente alcuni spettatori ma molti di essi non hanno invece compreso il perché della cruda violenza di alcune scene. Il film.

"Dopo un po' non ce l'ho fatta più", ha detto Visit Thiepaitoon, un medico, riferendosi alle brutali scene che mostrano Gesù percosso dai romani, ed ha aggiunto: "Non ho letto la Bibbia, ma non posso pensare che sia successo in questo modo".

Il medico ha messo in dubbio le intenzioni di Gibson che stanno dietro a quella "lunga scena di crudele violenza" e ritiene che "siano troppo anche per gli spettatori".

In sintonia con questo giudizio, quello di un giovane studente universitario di economia, Thanong, che ha affermato di aver avuto "la pelle d'oca" mentre guardava il film, ma di non averlo capito, soprattutto nel finale. Un altro studente, Lek, che guadagna qualche soldo vendendo biglietti in un cinema, ha invece mostrato il "pollice alzato" all'uscita dal film, dicendo che si trattava di "un buon film… per il modo in cui è stato girato e diretto". Ha ammesso che la violenza di certe scene lo ha spaventato, ma ha aggiunto di aver capito cosa significa "La Passione" grazie ad un opuscolo sulla storia di Cristo distribuito fuori dal cinema.

Il libretto, in lingua tailandese, offerto a chi va al cinema è parte di uno sforzo da parte delle chiese cattoliche e della Bible Society in Thailandia per fornire una spiegazione della storia presentata dal film. Contiene inoltre la lista degli indirizzi di posta elettronica e dei siti internet delle comunità cristiane. I cristiani sono meno dell'1 per cento dei 63 milioni di tailandesi, il 90 per cento dei quali è buddista.

Tra i cristiani, alcuni gruppi hanno affittato interi cinema per proiezioni speciali del film. La Commissione cattolica tailandese per la comunicazione sociale ha fatto sei proiezioni speciali durante la Settimana Santa e per il giorno di Pasqua. "L'impatto del film è stato evidente, palpabile", ha detto padre Thiva Saengsirivivat. "Il Venerdì Santo, così tante persone hanno seguito la liturgia da riempire completamente la chiesa", ha affermato l'assistente pastore redentorista della Holy Redeemer Church a Bangkok. "Il fatto è da collegarsi senza dubbio anche al film", ha detto. Ha inoltre sottolineato che "sono venute a confessarsi molte più persone di quante fossero mai venute in molti anni". Padre Thiva, che è laureato in comunicazione ed è un membro della Commissione cattolica per l'informazione tecnologica, ha aggiunto: "La domanda più importante è come continua la storia?". Sottolinea inoltre che "i buddisti interessati si faranno molte domande".

Padre Phongthep Pramualprom, della Commissione cattolica per i mass media, concorda su quest'aspetto ed aggiunge che "in generale i tailandesi non hanno capito cosa sia successo dopo quelle due ore e sei minuti di violenza".

Questo particolare è stato sollevato anche dal critico cinematografico Kong Rithdee. "I buddisti… e la maggior parte dei cittadini di questo Paese lo è… portano con sé un diverso bagaglio spirituale mentre entrano al cinema. Le persone appartenenti ad una religione che si base sulla pace e la meditazione è possibile che si chiedano, basandosi su questo film, come mai una religione molto più diffusa come il Cristianesimo abbia avuto un'origine così dolorosa", ha scritto per il Bangkok Post, un quotidiano in lingua inglese.

Somboon Duangsamosorn, direttore del Centro per l'informatione e lo scambio culturale alla World Buddhist University a Bangkokj, ha parlato delle sue impressioni sul film: "la mia reazione – ha detto - è che Gesù Cristo è stato un leader religioso benevolente e benigno, il cui coraggioso sacrificio simboleggia la suia compassione per l'umanità". Stando allo studioso buddista, consigliere del Comitato per la religione, l'arte e la cultura del Parlamento tailandese, "la storia presentata sulla vita di Cristo mostra inoltre che tradimento e atrocità sono spesso tollerate dalla società ed il messaggio del film è che tutto il mondo deve confrontarsi con simili possibili casi".   

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