Hillary Clinton in India: Tagliate le importazioni di petrolio dall’Iran
Calcutta (AsiaNews/Agenzie) - L'India deve fare "ancora di più" per tagliare le importazioni di petrolio iraniano, ed evitare al mondo l'effetto "devastante" di una bomba atomica di Teheran. È quanto chiede Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, a New Delhi. Da ieri a Calcutta (West Bengal) per una visita di tre giorni che culminerà nella capitale, la Clinton è tornata sulla questione dell'embargo al greggio iraniano.
Da mesi gli Stati Uniti chiedono all'India - e ad altri Stati asiatici, fra cui Cina, Giappone e Sudcorea - di mettere al bando le importazioni di petrolio dall'Iran, per mettere pressione economica a Teheran e spingere il Paese a rinunciare al suo programma nucleare. Secondo Israele e buona parte della comunità internazionale il programma nucleare iraniano ha sottaciuti scopi bellici. Tuttavia, Teheran ne ha sempre rivendicato il carattere pacifico.
Gli Stati Uniti, ha sottolineato la Clinton, sono "certi" che "l'India sta già lavorando per ridurre le importazioni". Tuttavia, ha aggiunto, "è inaccettabile" che New Delhi non abbia ancora dato un segnale netto. Rispondendo alle critiche di alcuni studenti, la Clinton ha ricordato: "Questo regime [l'Iran] ha una storia fatta di grande aggressività. Non credo vogliate incoraggiare certi atteggiamenti. Sul mercato esistono adeguate alternative, come l'Arabia Saudita".
L'India non produce petrolio e importa dall'Iran circa 400mila barili di greggio al giorno, pari a circa il 12% del fabbisogno nazionale di petrolio. Nel dicembre 2010 la Reserve Bank of India (banca centrale) aveva interrotto i pagamenti per via delle sanzioni Onu, che non proibivano l'acquisto del greggio iraniano, ma rendevano difficile qualsiasi scambio commerciale. Di fronte alla minaccia iraniana di sospendere ogni fornitura energetica, l'India è riuscita ad "aggirare" le sanzioni e mantenere intatti i rapporti commerciali.