16/01/2006, 00.00
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Ho Chi Minh City: i migranti trovano una nuova casa in una parrocchia

di Vu Nhu Cong

Nella Giornata mondiale del migrante, in Vietnam oltre 2 mila migranti alla messa del card. Pham Minh Man. Nella parrocchia si fanno attività sociali e si studia la Bibbia.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Nella Giornata mondiale del migrante, ieri, oltre 2 mila migranti hanno partecipato alla messa celebrata dal cardinal Pham Minh Man nella parrocchia di S. Paolo nel quartiere di Binh Tri Dong, distretto di Binh Tan nell'arcidiocesi di Ho Chi Minh City.

Sono soprattutto giovani, arrivati qui dalle zone centrali e settentrionali del Vietnam. Dal 1986 il Vietnam si è aperto all'economia di mercato ed è iniziata un'imponente migrazione dalle zone rurali alle grandi città per trovare un lavoro. I migranti si trovano soli, in una città straniera e con differenti abitudini, devono lavorare duro e rinunciare a tutta la vita precedente. Non hanno assistenza medica, talvolta manca il denaro per mangiare. Non sono registrati come residenti, così non possono avere un lavoro regolare ma solo posti "in nero".

L'arcidiocesi di Saigon riceve circa 50 mila nuovi migranti ogni anno. Dal 1975 a oggi la popolazione è aumentata di quasi 10 volte, da 2.331 a 25mila persone per chilometro quadrato. Padre Paul Pham Trung Dong, parroco di S. Paolo, dirige il Comitato per l'immigrazione dell'arcidiocesi. La parrocchia svolge attività pastorali e sociali e i migranti partecipano numerosi.

"Le nostre famiglie – raccontano al corrispondente di AsiaNews – sono povere. Veniamo qui per guadagnare denaro". Anche qui vivono in condizioni di estrema ristrettezza, per risparmiare. "Vivo in affitto – dice il giovane Nguyen Van Hung – in una stanza di 2 mt. per 2, insieme a 5 persone. Devo fare 10 km. per venire qui".

La parrocchia di S. Paolo ha attratto 500 giovani migranti, che vengono ogni settimana. "Sono buddista – racconta Thu Hong, giovane donna di Quang Ngai, Vietnam centrale – ma vengo ogni settimana insieme al mio ragazzo per partecipare alla messa. Ascolto la Bibbia, condivido le esperienze di vita o partecipo alle attività sociali. Mi sento felice, da quando vengo qui".

"La mia vita rimane dura – racconta un'altra ragazza – ma è importante venire da padre Trung Dong per imparare il catechismo e partecipare alle attività sociali. La mia vita, ora, ha più significato".

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