03/09/2019, 09.23
HONG KONG-CINA
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Hong Kong, Carrie Lam smentisce: ‘Mai rassegnate le dimissioni a Pechino’

“Se avessi una scelta, la prima cosa che farei è mollare”, avrebbe detto durante un incontro a porte chiuse. Pur negando di voler rinunciare all’incarico, la leader non ha smentito l’autenticità della registrazione diffusa dai media. Il capo dell’esecutivo promette un maggior dialogo con i manifestanti.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Hong Kong è ormai entrata nella 14ma settimana consecutiva di proteste, ma Carrie Lam non ha mai pensato a rassegnare le dimissioni. Ad affermarlo è lo stesso capo dell’esecutivo dell’ex colonia britannica, smentendo un audio circolato ieri. La registrazione riporta alcune affermazioni pronunciate da una persona che i media internazionali indicano come la sig.ra Lam. “Se avessi una scelta, la prima cosa che farei è mollare”, avrebbe detto durante un incontro a porte chiuse. Pur negando di voler rinunciare all’incarico, la leader non ha smentito l’autenticità della traccia.

Pubblicata da Reuters, essa è stata registrata durante una riunione con uomini d’affari a cui il capo dell’esecutivo ha partecipato la scorsa settimana. Nell’audio si sente la presunta sig.ra Lam incolpare sé stessa per aver innescato la crisi politica nel Territorio, definendo “imperdonabile” aver causato “un così grande caos”.  “Lo spazio politico per il capo dell’esecutivo – prosegue il nastro – è molto, molto, molto limitato. Sfortunatamente, questi deve servire due padroni per costituzione, cioè il governo popolare centrale ed il popolo di Hong Kong”. Dalla registrazione emerge anche che la Cina non ha una scadenza cui intende risolvere la crisi e che Pechino non invierà truppe per porre fine alle proteste.

Stamane, durante un incontro settimanale con i media, Carrie Lam è intervenuta sull’audio definendo “del tutto inaccettabile” che osservazioni fatte in privato fossero state registrate e diffuse al pubblico. “Non ho mai rassegnato le dimissioni al governo popolare centrale – ha dichiarato ai cronisti –. Non ho nemmeno mai pensato di discuterne”. “La scelta di non dimettermi è una mia scelta”, ha aggiunto, insistendo sul fatto che vuole “aiutare il Territorio in una situazione molto difficile e servire il popolo di Hong Kong”.

La sig.ra Lam ha anche negato le indiscrezioni secondo cui lei o il suo governo “hanno avuto un ruolo” nella pubblicazione dell’audio incriminato, per riguadagnare simpatie e ripristinare parte del sostegno pubblico perso nelle scorse settimane. Il capo dell’esecutivo ha dichiarato che il suo governo è “molto ansioso” per la violenza in città e ritiene che “la maggior parte delle persone di Hong Kong non vogliono vederla”. “Quindi il nostro obiettivo comune è fermare questa violenza, in modo che la società possa presto tornare alla pace”, ha dichiarato, promettendo di lavorare per un maggiore dialogo con i manifestanti.

Dallo scorso giugno, ad Hong Kong hanno avuto luogo numerose proteste di massa. Ad innescarle, un controverso disegno di legge sull’estradizione. Con il progetto governativo ora sospeso, i raduni si sono evoluti in un movimento più ampio che richiede riforme democratiche ed un'indagine sulla brutalità della polizia. Le manifestazioni sono spesso sfociate in scontri tra polizia e attivisti, con feriti da entrambe le parti. Finora, Le autorità hanno arrestato 1.117 persone. Lo scorso fine settimana, si sono verificate alcune delle peggiori violenze tra manifestanti e forze dell’ordine. I contestatori hanno lanciato bottiglie molotov, appiccato incendi e attaccato il palazzo del parlamento; la polizia è ricorsa a gas lacrimogeni, proiettili di gomma ed idranti. Gli agenti hanno sparato anche colpi di avvertimento con pallottole letali.

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