13/02/2012, 00.00
VIETNAM
Invia ad un amico

I cattolici vietnamiti celebrano la Giornata del malato al santuario di Tapao

di Trung Tin
Oltre diecimila pellegrini da tutto il Paese sono convenuti al santuario mariano per celebrare la Giornata indetta dalla Chiesa. Padre Jean Baptist Hoàng Văn Khanh: “La Parola di Dio ci aiuta ad affrontare la malattia. Non saremo mai soli, se crediamo nell’amore di Dio”.
Phan Thiet (AsiaNews) - Oltre diecimila pellegrini si sono recati l’11 febbraio scorso al santuario mariano di Nostra Signora di Tapao, nella diocesi di Phan Thiết per celebrare con una solenne liturgia la Giornata internazionale del malato e pregare per le persone ammalate e  i disabili. I cattolici vietnamiti hanno una grande devozione per Maria. Nei primi giorni dell’anno del Dragone, molti pellegrini da diversi luoghi del Vietnam si sono raccolti a Tapao, accompaganando malati e disabili e persone anziane che si sono raccolte intorno al santuario della Vergine per chiedere una benedizione divina per il nuovo anno lunare.

La signora Mai, che spingeva sua madre di 74 anni su un sedia a rotelle, ha dichiarato ad AsiaNews: “Era da tanto che desideravamo visitare il santuario di Nostra Signora di Tapao. Mia madre non può entrare nella chiesa, ma dalla piazza possiamo recitare insieme il Rosario e pregare con la Vergine Maria”.
 
Il signor Phù, di 67 anni, che vive a Cà Mau dichiara: “Mia moglie ed io da tempo desideravamo visitare il santuario, ma non c’erano le condizioni per farlo,. Comunque oggi abbiamo partecipato alla messa per i malati al santuario di Nostra Signora di Tapao. Abbiamo pregato Dio e la Madonna affinché ci curino, spiritualmente e fisicamente”. Molti malati, e i loro parenti, piangevano mentre ascoltavano le preghiere del sacerdote che celebrava la messa e chiedeva alla Madonna di curare e aiutare le persone che vivono in circostanze difficili.
 
Il signor Khương, che vive a Ho Chi Min city, e soffre per un tumore al collo, confida: “Continuo a pensare che sto per morire. Ho molta paura, ma oggi, dopo aver ricevuto l’unzione degli infermi, ho sentito una gran pace nella mia mente, per affrontare la malattia, e sperare nella provvidenza divina".

Il signor NQP, cieco, di 53 anni, racconta ad AsiaNews: “Per 20 anni ho lavorato con i bambini ciechi. Sono entrato in empatia con i desideri dei bambini ceichi. Hanno bisogno di vivere in comunità che li facciano sentire integrati. I ciechi sono rifiutati ed esclusi dalla società. La politica sociale del governo offre qualche sostegno economico mese per mese, ma solo in qualche caso. La maggior parte dei ciechi non ha questo aiuto. Vogliamo andare a scuola, vogliamo vivere, e partecipare alla ricchezza della vita. Vogliamo lavorare, e fare qualche cosa per la società. Bisogna garantire il diritto all’educazione per i bambini ciechi; la società dovrebbe preoccuparsi delle persone malate. I bambini ciechi vivono come testimoni, e si affidano a Dio. Dio ci accompagna sempre”.

Padre Jean Baptist Hoàng Văn Khanh, vicario generale della diocesi di Phan Thiết, ha predicato alla messa: “Come papa Benedetto XVI ci ha detto: ‘ Dio ha detto al lebbroso: alzati e vai, la tua fede ti ha salvato’. La Parola di Dio ci aiuta ad affrontare la malattia. Non saremo mai soli, se crediamo nell’amore di Dio”.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Poso, violenze anticristiane: estremisti incendiano una chiesa protestante
23/10/2012
Canti, balli e storie del Vangelo per far vivere la Pasqua a orfani e anziani di Malolos
23/03/2010
Avvistata in un porto somalo la petroliera saudita dirottata
18/11/2008
Un Dvd racconta la missione del beato p. Clemente Vismara
24/06/2011
Giappone, l’impegno cattolico nella pastorale per i malati terminali
20/10/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”