24/03/2018, 15.05
VATICANO
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Il documento pre-sinodo sarà presentato a papa Francesco domani

Alla sua stesura ed elaborazione hanno partecipato 300 giovani da tutto il mondo e 15mila in contatto virtuale. I giovani desiderano una Chiesa aperta, credibile ed educatori che possono guidarli, riconoscendo le loro fragilità.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Il documento della riunione presinodale tenutasi in questi giorni in Vaticano, sarà presentato domani a papa Francesco. A consegnarlo sarà un giovane di Panama, nazione che ospiterà la Giornata Mondiale della Gioventù del 2019.

È quanto il card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, ha spiegato oggi in una conferenza stampa che mostrava alcuni aspetti salienti del documento.

Tale documento è il lavoro finale approvato da un gruppo di 300 giovani da tutte le parti del mondo radunati a Roma, insieme ad altri 15mila in contatto virtuale con i social media.

Il materiale per il documento finale è stato raccolto a partire da 20 gruppi linguistici. Uno dei giovani che ha compiuto questo lavoro, Laphidil Twumasi, ghanese, migrante in Italia, ha raccontato: “C’erano 9 gruppi per la lingua inglese, 4 per lo spagnolo, 4 per l’italiano e 3 per il francese. Oltre a questi gruppi c’erano altri 6 gruppi provenienti dal mondo dei social per poter sentire anche le voci dei giovani non fisicamente presenti alla Riunione Pre-sinodale”. La sua conclusione: “Ho fatto parte del gruppo di redazione del documento ed è stata un’esperienza unica e indimenticabile. Ci siamo sentiti molto coinvolti”.

“Dal testo – ha detto il card. Baldisseri - affiora un grande desiderio di trasparenza e di credibilità da parte dei membri della Chiesa, in particolare dei pastori: i giovani si aspettano una Chiesa che sappia riconoscere con umiltà gli errori del passato e del presente e impegnarsi con coraggio a vivere ciò che professa. Al tempo stesso, i giovani cercano educatori dal volto umano, pronti se necessario a riconoscere le loro fragilità”.

Gli ha fatto eco il giovane rappresentante indiano, Percival Holt. Nel suo Paese – racconta “c’è un bisogno allarmante di assistere noi [giovani] nell’affrontare questo mondo in trasformazione così rapida, dove carriera, educazione, tecnologia e relazioni superficiali ci stanno vincendo. La maggior parte dei giovani sono in una crisi personale tremenda, dovuta soprattutto alle pressioni esterne e alla mancanza di introspezione, di relazioni col divino e con gli altri. La spiritualità è importante per molti, come un modo di vivere, ma una cosa ambigua per altri”. “I giovani – ha concluso – vogliono una guida e un ‘accompagnamento nel loro cammino di vita’”.

Percival Holt ha anche sottolineato che pur venendo da diversi continenti, da diverse culture e religioni (erano presenti diversi membri di religioni non cristiane), “i sentimenti e le preoccupazioni si rivelano molto simili”.

Il card. Baldisseri ha ricordato quanto papa Francesco ha detto nell’inaugurare l’incontro, che ai giovani tocca profetizzare, ha concluso dicendo che “i giovani di oggi preconizzano una Chiesa del dialogo e dell’accoglienza, del rinnovamento e dell’ascolto, come del resto il Santo Padre domanda fin dall’inizio del suo ministero petrino”.

Il documento della riunione pre-sinodale è una delle fonti che contribuiranno alla stesura dell’Instrumentum laboris per il Sinodo, che si terrà in ottobre.

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