25/07/2011, 00.00
PAKISTAN
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Il dramma di Farah Hatim, comune a molte donne in Pakistan

di Jibran Khan
Una cristiana di 24 anni rapita, costretta a convertirsi all’islam e a sposare il suo rapitore. In tribunale ha dichiarato di averlo seguito volontariamente, per proteggere la sua famiglia di origine. Centinaia di casi simili accadono ogni anno in Pakistan, denuncia la commissione Giustizia e pace.
Islamabad (AsiaNews) – Farah Hatim, una donna cristiana di 24 anni, residente a Yar Khan nel Punjab meridionale, è stata rapita l’8 maggio da Zeehan Ilyas e dai suoi fratelli Umran e Gulfam ed è stato obbligata a convertirsi e a sposare il suo rapitore, La Chiesa cattolica e le organizzazioni di diritti umani hanno condannato l’atto e hanno chiesto un’azione contro questa violazione dei diritti umani. La commissione Giustizia e pace ha portato il caso in tribunale; e da allora la polizia non ha smesso di minacciare la famiglia della ragazza. Il giudice Khawaja Mir ha trasferito il caso alla Corte suprema, a causa della sensibilità della materia. L’appello alla Corte suprema è stato presentato dalla commissione Giustizia e pace e dall’All Pakistan Minorities Alliance (Apma). L' Alta corte di lahore ha chiesto al responsabile di polizia distrettuale Rahim Yar Khan e alle famiglie di presentarsi in tribunale il 20 luglio.

Il giudice ha chiesto a Farah Hatim se è stata rapita, o è andata con Zeehan Ilyas di sua volontà, e dopo qualche minuto di silenzio la donna ha risposto: “Di mia volontà”. Dopo poche altre domande, il giudice ha annunciato che Farah vivrà con la sua nuova famiglia. Farah Hatim è scoppiata a piangere quando la Corte ha annunciato la decisione. A Farah Hatim sono stati concessi alcuni minuti per incontrare la sua vecchia famiglia. Il fratello di Farah ha dichiarato: “Sono shoccato da quello che Farah ha detto in tribunale. E’ minacciata, e ogni speranza che possa tornare è svanita. Perché noi? Perché dobbiamo affrontare tutto questo? Solo perché siamo cristiani?”.

Secondo la commissione Giustizia e pace, “Farah è diventata vittima del racket della prostituzione. Zeeshan IIyas ha cercato di spingerla alla prostituzione quando era ancora studentessa allo Sheikh Zaid Medical College a Rahim Yar Khan, ma lei ha rifiutato. Allora Zeehan IIyas si è vendicato. La decisione attuale su Farah è possibile perché è incinta, e teme che la sua famiglia venga uccisa se cerca di tornare; e anche se avesse scelto la via coraggiosa del ritorno, non sarebbe stata accettata dalla società perché è stata rapita e stuprata. La paura del rigetto è anche una possibile ragione delle sue dichiarazioni”. La commissione Giustizia e pace denuncia che “migliaia di ragazze delle comunità di minoranze sono rapite e forzate a sposarsi. Stiamo lottando contro il cancro dei rapimenti e dei matrimoni forzati”.

La famiglia Hatim, disperata, fa appello alle più alte autorità, affinché compiano delle azioni, o facciano leggi contro i matrimoni forzati, e le conversioni forzate. “Non vogliamo che questo accada a nessun’altra ragazza. Abbiamo perso nostra sorella, il dolore è grandissimo. Ci prendono a bersaglio perché siamo una minoranza, chiediamo che il governo non abbandoni le minoranze”, ha dichiarato in lacrime il fratello maggiore di Farh, fuori dal tribunale.
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