16/08/2013, 00.00
NEPAL
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Il governo nepalese sequestra la salma di un monaco tibetano che si è dato fuoco

di Kalpit Parajuli
Il gesto bollato come un attentato alla libertà religiosa, pur difesa dalle leggi del Paese. Ma Kathmandu non vuole fare un dispiacere a Pechino, definito "un ottimo vicino".

Kathmandu (AsiaNews) - La Commissione internazionale dei giuristi (Jcj) e diversi gruppi di attivisti hanno condannato il governo di Kathmandu che ha sequestrato fino ad oggi la salma di un monaco tibetano che si era dato fuoco per criticare l'oppressione cinese.

Il monaco Karma Nyidon Gyatso si è auto-immolato il 5 agosto scorso. La sua famiglia e la comunità buddista tibetana vogliono il corpo del morto per celebrare il suo funerale, ma il governo si rifiuta.

Quella di Gyatso è la seconda auto-immolazione avvenuta in Nepal. Un'altra è avvenuta lo scorso febbraio (v. foto) e anche in quel caso il governo ha sequestrato il corpo del defunto.

Il direttore per l'Asia della Jcj, Sam Zarifi, ha dichiarato di essere "profondamente preoccupato sul modo in cui il Nepal sfida la legge e le obbligazioni internazionali".

Dopo la sua auto-immolazione, vicino a uno stupa, Gyatso è stato trasportato all'ospedale dell'università Tribhuvan. Ma ogni soccorso è stato inutile. Da allora il governo continua a negare il diritto dei familiari a procedere coi funerali e ha messo soldati a vigilare la salma.

La scorsa settimana anche l'Ufficio per i rifugiati tibetani ha presentato una domanda all'amministrazione di Kathmandu per richiedere, a nome dei familiari, il corpo di Karma Nyidon Gyatso, senza ottenere alcuna risposta.

Secondo l'Icj, il rifiuto di consegnare la salma per i funerali, contravviene alla legge del Paese che garantisce il diritto alla pratica dei riti religiosi e alle leggi che garantiscono per ogni comunità in Nepal di preservare al meglio la propria cultura.

Madav Prasad Poudel, ministro dell'informazione, ha spiegato la posizione del governo: "Temiamo che la salma venga portata in Tibet e ciò potrebbe far crescere le possibilità di violenti manifestazioni anti-Cina... Non possiamo provocare tali dimostrazioni contro Pechino, dato che la Cina è un ottimo vicino".

Dopo l'abolizione della monarchia nel 2008 e la salita al potere di formazioni maoiste e comuniste il Nepal ha abbandonato l'India, suo storico alleato, e  ha allacciato stretti rapporti con la Cina. In cambio di aiuti economici, Pechino ha chiesto la chiusura delle frontiere con il Tibet e la repressione di qualsiasi manifestazione anticinese.

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