21/03/2011, 00.00
BAHRAIN-YEMEN
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Il re del Bahrain denuncia un “complotto straniero” ed espelle i diplomatici iraniani

Il sovrano sunnita, che governa su una maggioranza di sciiti, ha ringraziato le truppe dei Paesi vicini per l’aiuto nel reprimere la rivolta. In Yemen il presidente ha sciolto il governo. Il capo dell’esercito yemenita annuncia ufficialmente di appoggiare le proteste per la democrazia..

Manama (AsiaNews/Agenzie) – Il re del Baharain, Hamad bin Isa Al Khalifa ha denunciato un complotto straniero contro il suo regno, un complotto sventato, e ha ringraziato le truppe entrate in Bahrain dai Paesi vicini per aver aiutato a bloccare le proteste, durate settimane. “Un complotto esterno è stato fomentato per 20 o 30 anni fino a che il terreno era pronto per disegni sovversivi…Qui annuncio il fallimento del complotto organizzato” ha dichiarato l’agenzia di Stato, citando il sovrano. E ha aggiunto che se il complotto avesse avuto successo, avrebbe potuto estendersi agli Stati vicini.

La popolazione del Bahrain è a maggioranza sciita, guidata da un gruppo di potere sunnita. L’Iran, che appoggia gli sciiti in Iraq e in Libano, ha protestato alle Nazioni unite per la violenta repressione della settimana passata in Bahrain. (http://www.asianews.it/notizie-it/Bahrain,-pugno-di-ferro-sulla-rivolta.-Almeno-due-morti-a-piazza-delle-Perle-21042.html). Ieri il Bahrain ha espulso l’incaricato d’affari iraniano; l’ambasciatore iraniano è stato espulso pochi giorni prima. In risposta, Teheran ha espulso un diplomatico del Bahrain. Il Bahrain ha lamentato che la televisione Al Alam, iraniana in arabo, così come il canale degli hezbollah in Libano, abbiano rivolto messaggi insultanti e di incitamento alla rivolta nel Paese.

In Yemen il presidente Ali Abdullah Saleh ha sciolto il governo, forse il primo passo verso la formazione di un governo di unità nazionale, dopo i violenti scontri di venerdì che hanno provocato almeno 52 morti. Subito dopo gli scontri è stato proclamato un periodo di stato di emergenza (30 giorni). In segno di protesta contro la repressione alcuni ministri hanno dato le loro dimissioni; e anche due ambasciatori hanno compiuto lo stesso gesto. Oggi uno dei principali ufficiali dell'esercito yemenita, il generale Ali Mohsen al-Ahmar, ha annunciato di essere passato a fianco dei ribelli che chiedono l'allontanamento del presidente Ali Abdullah Saleh. ''Annunciamo che sosteniamo e proteggiamo i giovani che protestano a piazza dell'Università a Sanaa'' ha detto il generale, che comanda la prima divisione blindata. Si tratta del primo ufficiale di tale grado a fare defezione dopo che nel gennaio scorso è cominciato il movimento di contestazione anti regime che ha finora causato decine di morti. Dopo l’annuncio intorno al palazzo presidenziale si assiste a un massiccio spiegamento di carri armati.

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