21/04/2008, 00.00
BANGLADESH
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In Bangladesh, il problema della sicurezza sul lavoro “fatta in casa”

Proprietari di fabbriche e autorità non si curano di garantire gli standard di sicurezza e ogni anno sono migliaia i morti e ancora di più i feriti. Gli operai usano buste di plastica e stracci per ripararsi le gambe e i piedi dalle frequenti ustioni.
Dhaka (AsiaNews) – I proprietari delle fabbriche non si curano di garantire gli standard di sicurezza; le autorità fanno leggi, ma non ne controllano l’applicazione. Così gli operai in Bangladesh provano a tutelarsi da soli: la mattina prima di recarsi a lavoro, uomini e donne avvolgono le proprie gambe e i piedi con vecchi stracci e buste per ripararsi dal calore delle colate di acciaio fuso o dalle ustioni che può provocare l’esplosione di un boiler, tra le cause più frequenti di incidenti. A raccontare l’estrema iniziativa dei lavoratori bangladeshi è il quotidiano nazionale Daily Times.
 
Il giornale riferisce che questi operai sono consapevoli che le loro “precauzioni” serviranno a poco nel caso di incidente, ma non hanno altre armi con cui difendersi. Sono state 1768 le vittime di incidenti mortali sul lavoro in Bangladesh nel 2007. Fanno meno notizia, ma sono ancora di più i feriti: oltre 2mila. Le fabbriche più pericolose sono quelle tessili, della macina del riso e della rilaminazione. Stando ai dati della Occupational Safety, Health and Environment (Oshe)Foundation, l’anno scorso sono state 40 le esplosioni solo nelle riserie. Al momento non sembra che il governo sia interessato ad adottare serie misure e nessuna agenzia statale esegue ispezioni sui luoghi a rischio. Secondo le leggi in vigore, l’Ufficio governativo “per i controlli dei boiler” è preposto a sopralluoghi in zuccherifici, fabbriche tessili, del cemento, hotel e ospedali. “Le fornaci delle fabbriche di rilaminazione – spiega un funzionario dell’Ufficio – non usano boiler a pressione e quindi non siamo tenuti ad ispezionarle”.
 
Lo stesso dipendente, citato dal Daily Times in forma anonima, dice che il suo dipartimento ha solo 4 ispettori che dovrebbero monitorare 6mila boiler registrati nel Paese. L’Ufficio conta poi su appena altri 13 ispettori “generalisti” divisi in 3 categorie: generale, sicurezza dal punto di vista meccanico e sanità. In tutto le fabbriche da controllare sono 14mila, comprese le 5mila industrie tessili dislocate solo tra Dhaka e Narayanganj.
 
 
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