26/03/2012, 00.00
GIAPPONE
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In Giappone operativa una sola centrale nucleare

Tokyo ha chiuso per manutenzione il reattore di Kashiwazaki-Kariwa, nella prefettura di Niiagata. Confermata l’intenzione di abbandonare “al momento” l’uso dell’energia atomica dopo l’incidente di Fukushima del marzo 2011. Timori per una possibile crisi nelle forniture per l’estate, produzione industriale a rischio.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Il Giappone ha chiuso un'altra centrale nucleare e sembra sempre più intenzionale ad abbandonare, almeno "per il momento", l'uso dell'energia atomica dopo il disastro di Fukushima dell'11 marzo 2011. Ad oggi solo uno dei 54 reattori sparsi per il Paese resta operativo, ma dovrebbe essere spento entro il maggio prossimo. Intanto, gli abitanti dell'area hanno chiesto che la centrale non sia riattivata al termine dei lavori di manutenzione avviati "per ragioni di sicurezza".

In Giappone è ancora viva l'eco dello tsunami del marzo 2011, innescato da un potente terremoto di magnitudo 9, che ha causato danni devastanti alla centrale nucleare di Fukushima. All'indomani della tragedia, il governo nipponico ha deciso di spegnere alcune centrali, mentre fra la popolazione civile crescevano dubbi e perplessità in merito all'uso dell'atomica per scopi civili.

La Tokyo Electric Power Co, gigante dell'energia giapponese, ha deciso di chiudere l'unità numero 6 della centrale di Kashiwazaki-Kariwa, nella prefettura di Niiagata, sulla costa nord-occidentale. Il reattore verrà quindi sottoposto ad accurate operazioni di manutenzione, per verificare la sicurezza. Al momento resta così operativo solo il reattore nucleare dell'isola di Hokkaido.

Prima dell'incidente di Fukushima, almeno un terzo dell'energia elettrica del Paese del Sol Levante veniva generata dal nucleare. Nel disastro - dovuto al danneggiamento del sistema di raffreddamento - sono andate distrutte quattro delle sei turbine che costituivano l'impianto.

Nel frattempo il governo di Tokyo ha aumentato l'importazione di carburante fossile, con le compagnie elettriche che hanno ripristinato il funzionamento delle vecchie centrali. Tuttavia, gli esperti hanno avvertito che vi potranno essere dei cali nella fornitura di energia nel corso dell'estate, per l'elevata richiesta di aziende e uffici.

Lo scorso anno il taglio del 15% ai consumi deciso dall'esecutivo aveva spinto le fabbriche a restare aperte anche di notte e nei fine settimana. Anche le industrie manifatturiere minacciano di spostare la produzione all'estero se persiste l'attuale situazione di crisi; una mossa che potrebbe danneggiare in blocco l'economia nipponica.

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