08/10/2013, 00.00
INDIA
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India, violenza sulle donne: ripartire dalla famiglia per cambiare la società

di Nirmala Carvalho
Per la Giornata internazionale della bambina (11 ottobre) l’arcidiocesi di Mumbai ha lanciato una raccolta firme per chiedere sicurezza e protezione delle donne indiane. Arcivescovo ausiliare della città: “I genitori devono essere agenti di cambiamento: insegnare dignità e rispetto ai propri figli per trasmettere questi valori all’intera comunità”.

Mumbai (AsiaNews) - "Per fermare la violenza contro le donne e inculcare i valori di rispetto, dignità, onestà e moralità nei confronti di tutti gli esseri umani, bisogna ripartire dalla famiglia, che è la base fondamentale della società". È quanto afferma ad AsiaNews mons. Savio Fernandes, vescovo ausiliare di Mumbai, in vista della Giornata internazionale della bambina, che si celebrerà in tutto il mondo il prossimo 11 ottobre. Per l'occasione il prelato ha lanciato l'8 settembre scorso - Giornata che l'arcidiocesi dedica alle bambine - una raccolta firme per chiedere maggiore sicurezza e protezione delle donne indiane. Tutti i maggiorenni dell'arcidiocesi sono invitati a partecipare all'iniziative: le firme, insieme ad un memorandum, saranno presentate proprio l'11 ottobre al chief minister del Maharashtra.

"Nonostante i numerosi dibattiti, manifestazioni e dimostrazioni di rabbia e solidarietà - spiega il presule - continuiamo a registrare episodi di violenza. Non bisogna solo condannare, ma avviare strategie a lungo termine per portare un vero cambiamento". Al tempo stesso, aggiunge, "dobbiamo mandare un messaggio forte ai nostri politici: devono essere sensibili ai crimini contro cittadini innocenti, in particolare le donne, e non usare occasioni tragiche come lo stupro di New Delhi o di Mumbai come argomenti da campagna elettorale".

In questo senso, la Chiesa è in prima linea per sensibilizzare la società e la comunità sul tema dell'uguaglianza di genere. "Nell'arcidiocesi - sottolinea mons. Fernandes - abbiamo lanciato programmi e attività a vari livelli, dalle scuole alle parrocchie, fino alle omelie della domenica. C'è bisogno di insegnare alle persone che tutti gli esseri umani, in particolare le bambine e le donne, devono essere rispettati e trattati con dignità e giustizia".

Per fare questo è necessario ripartire dalla famiglia. "Quanto accade dentro le mura di casa - nota il presule - si riflette su larga scala nella società. Se entrambi i genitori insegnano ai propri figli il valore della dignità e dell'uguaglianza, a loro volta li trasmetteranno nella comunità. I genitori devono essere i primi strumenti di cambiamento". 

 

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