17/11/2005, 00.00
Indonesia
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Indonesia, a Natale le chiese "sono nel mirino dei terroristi"

Il capo della pubblica sicurezza indonesiana avverte: "Chiese ed uffici pubblici, obiettivi sensibili sotto Natale". Il fratello di Azahri chiede scusa per le gesta del congiunto mentre nuovi campi di addestramento di terroristi vengono scoperti nel Paese.

Jakarta (AsiaNews) – Controlli a tappeto in tutta la nazione "per prevenire attacchi terroristici contro chiese ed uffici pubblici, obiettivi sensibili nel periodo natalizio". Il generale Sutanto, capo della pubblica sicurezza nazionale, ha emanato un ordine "tassativo" a tutti i comandanti locali, affinché non venga sottovalutata alcuna ipotesi "che permetta agli estremisti islamici di seminare bombe nei pressi di chiese o di pubblici uffici nel periodo natalizio".

Fra le misure intraprese dalla polizia vi sono punti di controllo casuali sparsi lungo le strade nazionali e la richiesta ai capi-villaggio di segnalare ogni persona estranea che si intrattiene nelle loro zone di competenza per più di 24 ore. Firman Gani, ispettore capo di Jakarta, sottolinea che "non si può garantire nulla sul piano della sicurezza nelle grandi città, ma stiamo facendo del nostro meglio". La polizia della capitale "sarà dura con coloro che non vogliono aprire le case ai controlli". Il problema è serio in una città con circa 9 milioni di abitanti che, prostrati dall'inflazione, decidono spesso di coabitare con amici e colleghi in modo illegale, senza dichiarare nulla a padroni o ad affittuari.

Le misure cautelari nei confronti dei luoghi di culto cristiani sono state intraprese a causa delle continue minacce contro le comunità cristiane del Paese. Una telefonata anonima ha annunciato ieri "la prossima distruzione" del Centro cattolico per l'educazione Mardi Yuwana, a 30 chilometri a sud di Jakarta. La telefonata, raccolta da un dirigente del Centro, affermava che una bomba sarebbe esplosa "all'improvviso, quando meno ve lo aspettate". L'avvertimento va ad aggiungersi alle prove - rivelate dall'autorità investigativa - secondo cui il defunto terrorista Azahari bin Husin preparava attentati contro le chiese di Malang ed alle minacce contro la chiesa di Betlemme di Puhsarang, che si trova a Kediri, provincia di East Java.

I leader religiosi della zona, preoccupati dalle continue minacce, hanno programmato un incontro con il generale Edi Sunarno, capo della pubblica sicurezza dell'East Java, per programmare un piano d'azione comune.

"In nome dell'intera famiglia chiedo scusa per gli errori di Azahari a tutta la società indonesiana, alle famiglie delle vittime ed ai sopravvissuti degli attentati di Bali e dell'hotel Marriott e dell'ambasciata australiana a Jakarta". Così Bani bin Husein, fratello del terrorista Azahari, ha chiesto scusa in diretta televisiva per ciò che ha fatto il congiunto. Bani è venuto in Indonesia dalla Malaysia, Paese d'origine di tutta la famiglia, per portare via il corpo e seppellirlo. Il ministero degli Esteri ha fatto sapere di non avere obiezioni.

Nel corso delle indagini ordinate da Jakarta la polizia di Maluku ha scoperto l'esistenza di 2 campi paramilitari di addestramento per estremisti islamici nell'isola West Seram. Situati a 5 chilometri dal centro abitato, i campi erano usati dai militanti del gruppo Laskar Mujahidin [truppe Mujahidin ndr]. Gli agenti della squadra anti-terrorismo non hanno trovato nessuno durante le perquisizioni, ma le tracce del passaggio degli estremisti sono state trovate nelle baracche ancora in piedi. Conferme anche dagli abitanti della zona che "spesso – dice il capitano Endro Prasetyo – sentivano rumore di spari provenire da qui". La presenza dei mujahidin è provata anche da tracce fra il monte Naga e il monte Lidah Anjing, sempre sulla stessa isola.

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