30/04/2020, 09.18
INDONESIA
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Jakarta, il coronavirus accresce paura e intolleranza

di Mathias Hariyadi

Si evitano i contatti umani, soprattutto con medici e personale sanitario. Tre infermiere allontanate dal loro affittacamere perché potenzialmente contagiose. Città e villaggi si rifiutano di seppellire le vittime del Covid-19. Il Paese è bloccato: chiusi i collegamenti aerei, ferroviari e marittimi.

Jakarta (AsiaNews) – Si moltiplicano i casi di intolleranza per il coronavirus. Sempre più indonesiani evitano i contatti umani con le persone più a rischio di contrarre il morbo, soprattutto medici e personale sanitario.

A Surakarta (Giava centrale), un’affittacamere ha cacciato tre infermiere ospitate nella sua abitazione perché potenzialmente contagiose. “Mio marito si è ammalato nei giorni scorsi, e le tre inquiline potrebbero trasmettergli il virus”, si è giustificata la padrona di casa.

Francis Xavier Hadi Rudyatmo, sindaco di Surakarta, ha chiesto alla polizia di indagare sull’episodio: “È un gesto deprecabile, contrario allo spirito di tolleranza contemplato nella Pancasila, i cinque pensieri filosofici sui cui si fonda l’unità nazionale indonesiana.

Sul caso è intervenuto anche il governatore di Giava centrale, Ganjar Pranowohimself, che ha contattato l’affittacamere esprimendo il suo disappunto. Egli ha fatto notare alla donna che anche lei potrebbe ricevere lo stesso, disumano trattamento, dato che è un’ostetrica.

Tale è la psicosi nel Paese, che città e villaggi si rifiutano persino di seppellire le vittime del Covid-19. Per isolare le proprie comunità e prevenire il rischio di contagio, le autorità locali arrivano a sbarrare gli accessi ai loro centri abitati.

Il Paese è in pratica bloccato. Almeno fino al primo giugno, sono sospesi tutti i voli commerciali e le tratte ferroviarie a lungo raggio. Dal 28 aprile, sono chiusi anche i collegamenti marittimi tra le isole di Giava e Sumatra: solo le navi cargo possono attraversare lo Stretto della Sonda.

Le restrizioni alla circolazione stanno creando notevoli disagi tra la popolazione. La famiglia di Domi, una donna morta da poco a Jakarta, racconta di non aver potuto trasferire la salma a Nias (Sumatra) per il funerale. Alla fine, la sua sepoltura è avvenuta a  Cengkareng, nel distretto di Jakarta occidentale, alla presenza di uno sparuto gruppo di amici e familiari.

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