01/04/2011, 00.00
INDONESIA – PAKISTAN
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Jakarta conferma l’arresto in Pakistan di Umar Patek, mente della strage di Bali

di Mathias Hariyadi
Il gen. Sutanto, capo dell’Intelligence indonesiana, riferisce che il terrorista è rimasto ferito nel conflitto a fuoco con la polizia. Di origini arabe, egli avrebbe organizzato l’attentato del 2002, costato la vita a 202 persone. Leader della Jemaah Islamiyah, Patek ha addestrato terroristi di primo piano come Noordin Moh. Top e intrecciato rapporti con Abu Sayyaf e al Qaeda.
Jakarta (AsiaNews) – Umar Patek, terrorista indonesiano “mente” della strage di Bali del 2002, è stato arrestato e ha riportato alcune ferite nello scambio di colpi avvenuto con le forze di sicurezza pakistane. È quanto ha affermato ieri sera a Jakarta il generale Sutanto, capo dell’Intelligence indonesiana, in quello che è il primo commento ufficiale delle autorità sulla cattura avvenuta nelle scorse settimane in Pakistan. Finora nessun funzionario o membro di governo aveva confermato o smentito la notizia del fermo.
 
Umar Patek è un indonesiano di radici arabe, originario del distretto di Pekalongan, nello Java centrale dove è nato nel 1970. Egli è considerato il pianificatore della strage di Bali del 12 ottobre 2002; una doppia esplosione in due night-club dell’isola ha causato 202 vittime, tutti turisti stranieri provenienti in maggioranza dall’Australia. Nell’attentato sono rimaste ferite centinaia di persone, alcune delle quali hanno subito parziali amputazioni nella deflagrazione degli ordigni. Il primo ottobre del 2005 l’isola di Bali è stata colpita da un secondo attentato, di portata inferiore, che ha causato 23 morti e dozzine di feriti.
 
Comandante sul campo del primo attentato a Bali, egli è anche considerato fra i membri di primo piano della Jemaah Islamiyah e avrebbe intrecciato solidi legami con al Qaeda, la rete del terrore guidata da Osama Bin Laden. Dal 2002 Stati Uniti, Filippine, Indonesia e Australia gli hanno dato la caccia, senza successo; ai primi di marzo è emersa la notizia dell’arresto da parte delle forze di sicurezza pakistane che, solo ieri, ha trovato una prima – e parziale – conferma di un ufficiale a Jakarta. Le autorità avevano offerto un premio di un milione di dollari, a chiunque fosse in grado di fornire informazioni utili per la cattura.
 
Il terrorista indonesiano, esperto in bombe e congegni esplosivi, avrebbe anche addestrato due esponenti di punta del fondamentalismo islamico malaysiano: Azahari e Noordin Moh. Top, ucciso in Indonesia durante un raid della polizia. Patek ha assunto diversi soprannomi, fra cui Umar Kecil, Pak Taek, Abu Syekh, Zacky e avrebbe operato a lungo nel sud delle Filippine, insieme ai guerriglieri del Moro Islamic Liberation Front (Milf) e ai terroristi di Abu Sayyaf.
 
Il 29 marzo scorso i funzionari pakistani hanno confermato ufficialmente la cattura: “è stato arrestato – riferisce il generale Sutanto – assieme alla moglie di origine indonesiana, nel corso di un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza pakistane, che ha causato la morte di cinque poliziotti. Anche Patek è stato ferito nella sparatoria”. Il suo arresto aiuterà a svelare i legami fra le cellule internazionali del terrore e le trame che hanno portato all’attentato di Bali del 2002. Gli inquirenti cercheranno inoltre di capire se e quali tipi di rapporti vi siano con il controverso leader islamico indonesiano Abu Bakar Baasyir.   
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