24/11/2012, 00.00
INDONESIA
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Jakarta: imprenditori fanno guerra al governatore che aumenta il salario minimo degli operai

di Mathias Hariyadi
Il nuovo limite minimo - in vigore dal 2013 - sarà di circa 230 dollari, con una crescita superiore al 40% rispetto al precedente valore. Le aziende, sostenute dal governo centrale, annunciano ricorsi in tribunale; e la fuga in aree dove il costo del lavoro è inferiore.

Jakarta (AsiaNews) - L'associazione di categoria degli imprenditori di Jakarta, riuniti a livello nazionale sotto la sigla "Apindo", annuncia battaglia contro il recente decreto del neo-governatore Joko Widodo, che ha disposto un aumento del 44% del salario minimo per i lavoratori. Una mossa accolta con gioia e soddisfazione da operai e parti sociali, in piazza da giorni per chiedere l'adeguamento dei compensi al costo della vita, ma osteggiato con forza dagli industriali e dalle piccole-medie imprese. A fianco di questi ultimi è sceso in campo anche il governo centrale del presidente Susilo Bambang Yudhoyono, che manifesta solidarietà ai businessman e promette "sostegno" nel ricorso presentato alla magistratura per far decadere il provvedimento.

Migliaia di lavoratori sottopagati e sfruttati sono scesi in piazza nei giorni scorsi, per chieder l'aumento del salario minimo, paralizzando il traffico e le attività commerciali. La loro protesta è stata ascoltata e accolta da "Jokowi" - il soprannome del neo-governatore della capitale, musulmano moderato e liberale - che ha deciso di fissare la soglia a 2,2 milioni di rupie indonesiane (circa 228 dollari). Il provvedimento riguarderà il prossimo anno ed entrerà in vigore nel gennaio 2013.

Il limite precedente dell'Umr (Upah Minimum Regional, il salario minimo a livello regionale) era di 1,5 milioni di rupie; l'aumento supera il 40% e ha scatenato l'ira e il malcontento fra imprenditori, industriali e uomini d'affari. Alcuni vedono ridursi le prospettive di guadagno; altri temono la chiusura dell'attività, per l'impennata dei prezzi, oppure licenziamenti in massa decisi da imprenditori non più in grado di sostenere il costo della manodopera. In molti pensano invece di trasferirsi in altre zone dell'arcipelago, dove la querelle legata al minimo salariale non ha ancora assunto i toni dello scontro e le prospettive di ricavo restano di gran lunga superiori.

Certo è che il governatore, se da un lato ha soddisfatto i lavoratori, ora sarà costretto a fronteggiare il fuoco di fila dell'imprenditoria locale, che ha già annunciato ricorsi in tribunale contro la legge e una feroce battaglia giuridica. Da registrare la reazione furibonda di Sofjan Wanadi, presidente Apindo, che parla di "brutto giorno" per gli imprenditori e punta il dito contro Jokowi, il solo "responsabile" delle conseguenze derivanti dalla decisione, soprattutto per le realtà più piccole, le aziende artigianali e le piccole e medie imprese.

Intanto, il ministro dell'Industria MS Hidayat ha espresso il sostegno del governo agli imprenditori. Ministero e piccole e medie imprese avrebbero raggiunto un accordo, in base al quale non dovranno applicare il decreto sul salario minimo. Lo stesso dovrebbe valere anche i grandi colossi, che offrono lavoro a centinaia di dipendenti. E aggiunge: "è un loro [delle imprese] diritto" opporsi al decreto del decreto. 

 

 

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