11/05/2019, 09.00
PAKISTAN
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Karachi, minacce di morte a un pastore protestante

di Shafique Khokhar

Il rev. Naveed Azam guida la Assembly of God Church nella colonia cristiana di Ghaziabad. I malviventi non hanno lasciato né firma né altri segni di riconoscimento. Per i cattolici, è un “chiaro segno che le minoranze religiose sono prese di mira perchè vulnerabili”.

Karachi (AsiaNews) – “Paga 5 milioni di rupie o pagherai con 50 tombe”: è la minaccia di morte recapitata a un pastore della colonia cristiana di Ghaziabad, quartiere di Orangi Town, vicino Karachi. Nella lettera i criminali avvertono il reverendo di non sporgere denuncia né riportare l’accaduto alla polizia. Tuttavia il destinatario dell’atto intimidatorio ha deciso lo stesso di denunciare il fatto, dopo esserci consultato con i pastori più anziani.

La notizia della minaccia di morte è diventata virale sui social. La denuncia è stata presentata contro ignoti. La lettera, indirizzata al rev. Naveed Azam, è stata recapitata il primo maggio scorso nella Assembly of God Church. Qui tutte le mattine alle 6, il pastore, che abita nella località di Baldia (circa 10 km di distanza), conduce la preghiera. Dopo il consueto servizio, egli ha notato una busta depositata vicino la scarpiera, l’ha aperta ed è rimasto di sasso di fronte al testo.

La missiva (foto 3) contiene la minaccia di morte, oltre al termine di 10 giorni entro i quali raccogliere i soldi. Scioccato e preoccupato, ha deciso di non cedere alle intimidazioni. Il rev. Naveed fa sapere che “la polizia ha provveduto a mettere due agenti di guardia durante le preghiere, oltre ad un furgone che effettua la ronda durante il giorno. Per la notte invece, sono i giovani della chiesa a fare la guardia e proteggere il luogo di culto e i fedeli che vivono tutt’intorno”. Poi aggiunge: “Le persone hanno davvero coraggiose, non hanno fatto il minimo passo indietro. Al contrario, sono unite nella preghiera per la protezione della chiesa e anche per coloro che hanno inviato le minacce e quelli che sono coinvolti nelle attività terroristiche”.

Secondo Kashif Javes, membro dell’arcidiocesi cattolica di Karachi, “anche se non si sa chi ci sia dietro la lettera minatoria, tutta la vicenda è un segno del fatto che le minoranze religiose sono prese di mira perchè vulnerabili e spaventate. La minaccia ad una Chiesa di minoranza è un chiaro messaggio che i colpevoli sanno che le minoranze sono un facile bersaglio di persecuzione, e pagano le somme richieste per paura”.

P. Anthony, parroco della chiesa cattolica del Buon Pastore, afferma: “Tutto questo va contro la libertà religiosa. Chiediamo ai governi provinciale e federale di prendere atto di queste attività inumane e mettere al sicuro le minoranze”.

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