14/09/2015, 00.00
NEPAL – VATICANO
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Kathmandu annulla la visita del card. Filoni: la sua sicurezza è a rischio

di Christopher Sharma
Il prefetto di Propaganda Fide sarebbe dovuto arrivare domani. In programma erano alcuni incontri chiave, con i sopravvissuti del terremoto e rappresentanti della società civile. Fonte anonima: “La situazione non è tranquilla, c’è un’allerta sicurezza. Non si poteva garantire la sua incolumità”. Proteste in corso per la suddivisione del territorio. Minoranze non hanno intenzione di cedere fino a che il governo non ascolterà le loro richieste.

Kathmandu (AsiaNews) - A poche ore dal viaggio che lo avrebbe portato in Nepal, il governo di Kathmandu ha chiesto alla Santa Sede di annullare la visita del card. Filoni, prefetto di Propaganda Fide. Secondo il portavoce del governo, il momento “non è appropriato perché le autorità e i ministri son impegnati nella discussione sulla Costituzione”, ma fonti anonime rivelano ad AsiaNews che la visita è stata annullata a causa dell’elevata tensione presente nel Paese.

Il card. Filoni sarebbe dovuto arrivare in Nepal domani, nel contesto di un tour internazionale che lo ha portato oggi in India e nei giorni scorsi in Bangladesh. Solo qualche giorno fa i cattolici del Nepal avevano accolto con favore la visita del prelato, che aveva in programma una visita ai campi dove ancora vivono i sopravvissuti al tremendo terremoto del 25 aprile e diversi incontri con la società cattolica e civile del Paese. Minendra Rijal, portavoce del governo, ha dichiarato: “Abbiamo chiesto al Vaticano di rinviare la visita, perché i rappresentanti politici sono impegnati delle discussioni sulla bozza costituzionale [approvata a fine giugno - ndr] e nel Paese sono in corso proteste e manifestazioni indesiderate”.

Il Paese infatti da due mesi è teatro di violenti scontri tra le minoranze madhese e tharu e le forze di polizia. Il governo di Kathmandu è stato anche costretto a inviare l’esercito per riportare la calma nella regione del Terai (parte meridionale del Paese), dove risiedono i tribali che chiedono una suddivisione del territorio diversa da quella decisa dai politici di maggioranza.

Un funzionario di alto livello rivela ad AsiaNews: “Il cardinale è stato invitato, ma la situazione non è tranquilla, non si poteva garantire la piena sicurezza. Le forze di polizia stanno mostrando i muscoli contro i dimostranti che chiedono una loro regione autonoma. Persino i ministri hanno l’obbligo di non viaggiare nelle zone a rischio. C’è un’allerta sicurezza in questo momento, per questo hanno richiesto l’annullamento della visita”.

I ministri del Paese sono impegnati in una discussione serrata in Assemblea costituente, che sta causando la spaccatura della società nepalese e la fuga di tantissimi giovani all’estero. Rajkumar Lekhi, leader della comunità tharu avverte: “Il governo non è pronto per il dialogo, ma lo pretende da noi. Noi non scenderemo a compromessi in Assemblea costituente fino a quando la discussione non verrà aggiornata e l’accordo firmato dal governo non sarà modificato. Intensificheremo la nostra protesta fino a quando non verrà migliorata la Costituzione. Non possiamo accettarla così com’è”.

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