11/02/2008, 00.00
INDIA
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Kerala: comitato governativo vieta la religione nelle scuole

di Nirmala Carvalho
Il comitato responsabile per le riforme scolastiche vieta insegnamento e pratiche religiose nelle scuole dello Stato. Le minoranze religiose allarmate dalla mossa temono restrizioni per la libertà di culto.
Kerala (AsiaNews) – Il comitato governativo per le riforme scolastiche ha presentato un documento con cui si aboliscono le pratiche religiose e si pongono limti a tale insegnamento nelle scuole private che ricevono finanziamenti dal governo, vietando anche le rappresentazioni di simboli religiosi sui muri.
 
I missionari cristiani che amministrano le scuole organizzano regolarmente preghiere e celebrazioni eucaristiche e danno spazio alla creatività degli studenti spingendoli a rappresentare simboli e passi della Bibbia attraverso graffiti.
 
Secondo il provvedimento, solo chi possiede un permesso scritto dai genitori potrà continuare a partecipare alle ore di religione. In alternativa alla religione, il comitato governativo propone classi di scienza morale che, a detta del comitato, educano ai valori dell’onestà, non violenza e coraggio. Il documento presentato prevede inoltre che la scelta degli insegnanti sia limitata a quelli presenti su una lista preparata dal collegio sindacale, con il rischio di discriminazione dei maestri appartenenti a minoranze religiose. 
 
La pubbicazione delle delibere del comitato governativo avviene in coincidenza con la conferenza nazionale del Partito comunista indiano. La Chiesa ha interpretato le dichiarazioni come un palese tentativo da parte dello Stato di prendere il controllo su scuole e collegi gestiti dalle Chiese locali.
 
Una lettera pastorale firmata da diversi prelati, e letta ieri durante le messe in diverse chiese del Kerala, esorta i fedeli a difendere i diritti delle minoranze protetti anche dalla costituzione. La Chiesa cattolica ha inoltre preso posizione contro gli ideali marxisti avanzati dalla sinistra e invita i credenti a respingere le manovre di diffusione dell’ateismo.
 
In un’intervista ad AsiaNews Paul Thelakat - portavoce del sinodo Siro-Malabaric e redattore capo di ‘Light of Truth’ - ha detto: “Mi sembra di vedere un tentativo da parte della sinistra di controllare politicamente il sistema scolastico facendolo diventare priorità nell’agenda del partito. La possibilità di scegliere i propri insegnanti sta nell’autonomia delle scuole, ed eventuali restrizioni di questa libertà sono una violazione soprattutto per le minoranze religiose. Noi cristiani desideriamo avere nostri insegnanti nelle scuole perché è l’unico modo per preservare e proteggere la cultura e la fede cristiana”.
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