23/04/2021, 12.11
MYANMAR-ASEAN
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‘L’Asean dovrebbe riconoscere il governo di unità nazionale’, non la giunta militare

di Francis Khoo Thwe

Pressioni sull’Associazione dei Paesi del sud-est asiatico da parte di membri del governo di unità nazionale. Domani a Jakarta si incontrano i rappresentanti dell’Asean sulla crisi birmana. Assenti il premier thai e il presidente filippino. Ad oggi la giunta ha ucciso 739 persone e compiuto 3370 arresti.

Yangon (AsiaNews) – “L’Asean dovrebbe riconoscere il governo di unità nazionale”, e non “la dittatura” della giunta militare birmana: è quanto affermato da Naw Susanna Hla Hla Soe, membro del governo di unità nazionale (Nug), in una conferenza stampa virtuale, a poche ore di un incontro di emergenza dell’Asean (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico) programmato per domani a Jakarta, che dovrebbe affrontare proprio la crisi birmana. Il Nug è nato lo scorso 16 aprile ed è composto da membri della Lega nazionale per la democrazia (Ndl, il partito di Aung San Suu Kyi), e da rappresentanti dei gruppi etnici. Esso vuole scalzare la dittatura militare, ritornata con il colpo di Stato del primo febbraio scorso, e varare una nuova Costituzione democratica e federale, in cui assieme all’unità del Paese si difende potere e gestione delle risorse da parte delle etnie.

Nel nuovo governo, Naw Susanna Hla Hla Soe è ministro per le donne, i giovani e i bambini. Ella ha sottolineato che “la popolazione del Myanmar ne ha abbastanza di un regime militare che è durato per più di 70 anni. E scegliamo piuttosto di morire che vivere sotto i militari, sotto una dittatura”.

Nei giorni scorsi vi sono stati vari tentativi per spingere l’Asean ad invitare a Jakarta rappresentanti del Nug, e perfino a riconoscere il Nug e disconoscere la rappresentatività del governo militare, costituitosi dopo aver annullato i risultati delle elezioni del novembre scorso, in cui l’Ndl ha mietuto una vittoria travolgente.

L’incontro di Jakarta, il primo dell’Asean in cui si riflette insieme sulla crisi birmana, è stato voluto soprattutto da Indonesia, Brunei e Malaysia. Ad esso parteciperà il capo della giunta militare, il gen. Min Aung Hlaing. Ma il premier thailandese Prayuth Chan-ocha, anch’egli legato a una giunta militare, ha fatto sapere che non sarà presente. Sarà assente anche il filippino Rodrigo Duterte.

Secondo indiscrezioni, domani i rappresentanti dell’Asean dovrebbero eleggere un inviato speciale che tenti di fermare la violenza della giunta, faccia liberare Aung San Suu Kyi e altre personalità dell’Ndl, apra un dialogo fra le parti sul futuro del Paese.

Molti osservatori non sono ottimisti sui possibili frutti dell’incontro, data la tradizionale timidezza dell’Asean nell’intervenire nei problemi interni del Paesi membri. In più, già l’invito al gen. Min Aung Hlaing rischia di essere una specie di riconoscimento della giunta.

A Jakarta sarà presente – ma non all’incontro – l’inviata speciale Onu Christine Schraner Burgener, che potrà avere dialoghi marginali con i membri dell’Asean. Nelle scorse settimane, l’inviata Onu aveva messo in guardia la comunità internazionale sui rischi di una guerra civile e di un “bagno di sangue” in Myanmar.

Quest’oggi, l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici afferma che la giunta ha fatto finora 739 vittime; gli arrestati sono 3370.

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