10/05/2010, 00.00
THAILANDIA
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Le camicie rosse propongono una “red map” per risolvere la crisi politica thai

I manifestanti antigovernativi accettano la data fissata dal premier Abhisit nella “road map” per le elezioni, ma avanzano nuove richieste. Tra queste, il processo a carico del vice Primo ministro, ritenuto responsabile delle violenze del 10 aprile scorso, e la riapertura del canale tv dell’opposizione.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Le “camicie rosse” hanno offerto una “red map” per uscire dalla crisi politica che da due mesi colpisce la Thailandia; essa è una risposta alla “road map” per la pace e la riconciliazione proposta dal premier Abhisit Vejjajiva, che ieri ha lanciato un ultimatum agli oppositori. I manifestanti antigovernativi accettano lo scioglimento del Parlamento entro fine settembre e le elezioni generali per il 14 novembre, ma aggiungono “nuove condizioni” per mettere fine alle proteste di piazza.
 
Oggi i leader delle “camicie rosse” – vicine all’ex premier in esilio Thaksin Shinawatra – hanno precisato che essi garantiscono la fine dell’occupazione del distretto finanziario di Silom, nel centro di Bangkok, a condizione di una “assunzione di responsabilità” del governo per le violenze del 10 aprile scorso, in cui sono morte 25 persone e oltre 900 sono rimaste ferite.
 
Nattawut Saikua, uno dei leader del partito di opposizione United Front for Democracy against Dictatorship (UDD) – i cui sostenitori sono soprannominati “camicie rosse” – ha affermato che il vice-premier Suthep Thaugsuban deve consegnarsi alle autorità. “Quando Suthep sarà nelle mani della polizia – ha aggiunto il leader rosso – i manifestanti dell’UDD si disperderanno e torneranno a casa”.
 
Il vice-premier nega con forza ogni addebito e afferma di non essere responsabile delle morti avvenute negli scontri fra polizia e manifestanti. Tuttavia, fonti governative rivelano che domani egli comparirà davanti al Dipartimento speciale di inchiesta, per ascoltare i capi di accusa formulati dai dimostranti.  
  
Ieri il premier thai Abhisit Vejjajiva, in un discorso televisivo alla nazione, aveva lanciato un ultimatum alle “camicie rosse”, chiedendo una precisa risposta alle proposte avanzate dal governo. In caso di rifiuto, ha avvertito il Primo Ministro, il governo prenderà misure adeguate per disperdere la folla e ripristinare la legalità.
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